La nostra corrispondente dall’Aquila, Beatrice Tomassi, ci presenta l’articolo che ha secondo lei meglio caratterizzato il suo anno giornalistico
Minuti, o meglio ore emozionanti il 28 agosto 2022 a L’Aquila, quando Papa Francesco ha aperto la Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio, dando inizio al 728esimo Giubileo celestiniano.
“Un evento di importanza globale”, per l’Arcivescovo Metropolita dell’Aquila, il Cardinale Giuseppe Petrocchi.
Il Santo Padre, è arrivato in mattinata in elicottero. A Piazza Duomo, davanti la Cattedrale di San Massimo, il primo incontro con i fedeli. Un momento carico di emozioni, anche in ricordo delle vittime del terremoto del 2009. Un momento che ha fortemente sottolineato la vicinanza del Papa alla comunità aquilana, soprattutto con l’espressione puramente dialettale con cui il Pontefice ha salutato la folla: “Jemo nnanzi!”
“Il Papa viene perché vuole bene agli aquilani. – le parole del Cardinale – Avrebbe avuto buoni motivi per rinviare la visita, anche per la precarietà delle condizioni di salute, ma lui ha mantenuto questo impegno. Vuol dire che assegna all’incontro con voi, con noi, una valenza di alto significato”.
Con la visita del Santo Padre, L’Aquila si è affermata come la capitale di una riconciliazione che grazie a Celestino V dovrebbe abbracciare tutta la Chiesa e il mondo intero.
L’Angelus in diretta mondiale da Collemaggio e i tre rintocchi che hanno ordinato l’apertura della Porta Santa sono stati sicuramente i momenti salienti della giornata. Dopo la sua istituzione, decretata da Celestino V nel 1294, Papa Francesco è il primo Pontefice che, dopo 728 anni, apre la Porta Santa.
Si è così venuto a creare un legame indissolubile tra il Santo Padre e L’Aquila, un legame che è andato ben oltre la visita pastorale. I giorni successivi, infatti, Papa Francesco ha proclamato una Perdonanza lunga un anno. Questo significa che fino al 28 agosto 2023 i fedeli che passeranno attraverso la Porta della Basilica di Collemaggio riceveranno l’indulgenza plenaria. Il Papa non poteva fare regalo più gradito.
D’altro canto, sempre successivamente, è stato consegnato nelle mani di Papa Francesco il Premio del Perdono, il riconoscimento dedicato alla difesa dei più deboli, all’affermazione della pace tra i popoli, ispirato al lascito morale di Celestino V e istituito quest’anno nell’ambito della 728esima edizione della Perdonanza Celestiniana.
“Perdonare non significa dimenticare, – le parole del primo cittadino Pierluigi Biondi in quella occasione – ma elaborare il torto subito e riconciliarsi con il mondo, un’esigenza mai come ora così sentita. Quest’anno, pertanto, la scelta non poteva che cadere su una figura, quella di Papa Francesco, che si pregia di racchiudere tutte le caratteristiche del perfetto insignito, in considerazione del forte valore simbolico del premio conferito e ispirato all’amore di Celestino V nei confronti degli ultimi, dei poveri e degli afflitti. Il Santo Padre con la sua presenza straordinaria all’Aquila per l’apertura della Porta Santa e con la concessione eccezionale dell’indulgenza plenaria per un anno, ci ricorda che tutti possono collaborare a edificare un mondo più pacifico: a partire dal proprio cuore e dalle relazioni in famiglia, nella società e con l’ambiente, fino ai rapporti fra i popoli e fra gli Stati”.