ORTONA – I centri antiviolenza Donn.è e Non sei sola organizzano una settimana della sensibilizzazione contro la violenza sulle donne nei giorni dal 20 al 27 novembre in cui ricade anche la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne fissata al 25 novembre.
Si tratta di un contenitore dallo slogan “Unitə si può”, che ha visto sin da subito la collaborazione da parte del Comune, attraverso l’impegno dell’assessora alle Politiche sociali Paola Di Sipio, e numerose realtà associative e non del territorio, che hanno aderito apportando un proprio contributo nella settimana.
Stiamo parlando della Consulta Giovanile, Accademia Aracne, Compagnia Teatro del Krak, Soggiorno Proposta, Compagnia Teatrale 906, Accademia dello spettacolo, Anffas, Biblioteca Comunale-Centro Integrativo Prima Infanzia, Ordine Avvocati di Chieti-CPO Chieti, The Muses Arti e Spettacolo, Pro Loco Caldari, le scuole secondarie.
La settimana è stata illustrata in conferenza stampa dalle presidentesse dei due centri Lara di Paolo di Non sei sola, Sara Di Rado di Donn.è, coadiuvate dalla socia fondatrice di Donn.è Marina di Virgilio alla presenza dell’assessora Di Sipio.
La mattinata è stata anche l’occasione per incontrare gli attori della rete territoriale attiva al contrasto della violenza, con la partecipazione delle forze dell’ordine, delle scuole, dei servizi sociali e delle realtà di terzo settore che sono stati messi a conoscenza dei numeri delle donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza.
Sono stati 266 i contatti telefonici avuti con le donne, 73 le donne accolte e poi prese in carico, 211 le accoglienze telefoniche, 5 le accoglienze in emergenza, 220 i colloqui di accoglienza, 96 le consulenze psicologiche, 67 le consulenze legali, 16 i percorsi di orientamento al lavoro, 40 altri percorsi di accompagnamento.
Tra le donne accolte 13 sono le donne che hanno abbandonato il percorso, 22 sono le donne che sono uscite invece dal percorso di violenza e 28 quelle che lo stanno costruendo. Cinque sono in protezione, 45 hanno intrapreso azioni legali. I reati sono per la maggior parte quelli di stalking, violenza fisica, economica e psicologica.
A perpetrare i reati è sempre un uomo che la donna conosce bene un suo partner o ex partner, convivente. A subire violenza è una donna con un grado di istruzione medio elevato.
Nella maggioranza dei casi sceglie da sé di denunciare la violenza. Si tratta di donne che hanno un lavoro ma andando nel dettaglio si tratta spesso di un lavoro a bassa retribuzione e senza troppe tutele.
L’82% delle donne vittime di violenza ha figli, quasi sempre minori, e questo pone il grande problema della violenza assistita. Un fenomeno che tocca tutte le fasce d’età soprattutto quella che vai dai 41 ai 50. Per maggiori informazioni si possono consultare le pagine social Donn-è e Nonseisola centro antiviolenza.
Daniela Cesarii