Il Comune di Vasto vince due bandi per il recupero e valorizzazione di aree urbane degradate che consentiranno presto a due quartieri della città, S.Paolo e S.Antonio Abate, di cambiare volto con nuovi spazi e servizi. Ma andiamo con ordine.
Nel quartiere S.Paolo, con un finanziamento di ben 1.800.000,00, verranno realizzati una piazza pedonale nell’area antistante il complesso parrocchiale e un parcheggio con 78 posti auto e un’annessa area a verde, tra il complesso parrocchiale e via Alcide De Gasperi.
Nel quartiere S.Antonio Abate, con una spesa di 300.000,00, i lavori inizieranno entro la fine dell’anno e prevedono un parco urbano, parcheggi, orti sociali e campo di calcio a cinque.
In particolare, Il progetto prevede la realizzazione di un parcheggio, che potrà ospitare 42 posti auto, aree relax dove verranno collocate delle panchine e sui lati del percorso pedonale saranno piantati dei sempreverdi e siepi di varie dimensioni.
Nella parte più a nord del lotto, sono previsti spazi destinati all’attività ludico motoria, un campo di calcio a 5, in terra battuta, e un’area giochi per i bambini.
Nella porzione di lotto a sud al fine di rispettare la destinazione urbanistica della zona e preservare la vocazione agricola del territorio, saranno predisposti 30 orti, di superficie pari a mq 30, ognuno con recinzione e cancelletto di accesso.
In corrispondenza dell’ingresso ai sentieri, saranno collocate delle fontanelle per garantire l’irrigazione degli orti. L’intera area sarà servita da un impianto di illuminazione.
La presenza di superfici abbandonate – ha detto il sindaco di Vasto Francesco Menna – e di zone che non assolvono ad alcuna funzione e versano in uno stato di abbandono ed incuria, lasciano spazio, se non adeguatamente recuperate, anche a varie forme di marginalizzazione sociale e di inquinamento ambientale.
Grazie ai fondi ottenuti, si potrà finalmente dare risposte concrete alle tante richieste di riqualificazione da parte dei residenti, cambiando il volto dei due quartieri e creando anche una maggiore inclusione.
Marianna Di Desidero