Il Parco regionale Sirente Velino ottiene la Carta Europea del Turismo Sostenibile. Si è concluso il primo step del percorso che guiderà l’Ente lungo la strada di un turismo sempre più sostenibile, unendo natura, realtà e operatori.
Dopo le certificazioni del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, del Parco Gran Sasso e dell’area Marina protetta della Torre del Cerrano, anche il Parco Naturale regionale Sirente Velino ottiene il prestigioso riconoscimento.
Il traguardo è stato comunicato da Europarc Federation, la Federazione dei parchi naturali e nazionali d’Europa. “A seguito della verifica ufficiale nella vostra area protetta sui lavori previsti dalla Carta Europea per il turismo sostenibile nelle Aree Protette, – si legge nella nota – sono lieto di informarvi che il Comitato di valutazione, nella sua recente riunione, ha esaminato attentamente l’approfondita relazione che il verificatore incaricato ha redatto, in qualità di risultato della sua visita nell’area della Carta. È stato deciso all’unanimità di assegnare il certificato ECST al Parco Naturale Regionale Sirente Velino, per un periodo di 5 anni, dal 2022 al 2026“.
Il riconoscimento viene assegnato a quelle Aree protette che – scegliendo di intraprendere questo percorso – presentano apposita candidatura, ricevono la visita di un Verificatore e riescono, quindi, a dimostrare il proprio piano di sviluppo di un turismo sostenibile, attraverso azioni condivise con le realtà del territorio, nel rispetto dell’ambiente e nell’ottica di una promozione verde.
Soddisfatto il presidente del Parco, Francesco D’Amore.
“La prima fase, quella che si è conclusa con l’assegnazione della Carta, vedrà ora un’organizzazione mirata ad uno sviluppo turistico costante, in sinergia con il territorio a 360 gradi, anche nell’ambito della costituzione della Prima Green Community d’Italia”.
“Ricordiamo – ha continuato D’Amore – che il progetto di Comunità Verde presentato dal Parco Sirente Velino, rientrato tra i progetti pilota delle Green Communities finanziate dal PNRR, ha visto l’Ente creare un modello di progettualità e condivisione basato su una convenzione siglata con tutti i Comuni del Parco, nell’ottica di obiettivi e finalità di sviluppo comuni. La strada da seguire in questi cinque anni sarà proprio quella di una progettualità unitaria, portando avanti, al contempo, la seconda e terza fase del percorso CETS: la certificazione degli operatori del territorio e, infine, la commercializzazione dei pacchetti turistici tramite le offerte degli operatori certificati”.
Beatrice Tomassi