I commercianti scendono in piazza contro il caro bollette: le richieste alle istituzioni sono di spalmare il debito nel corso degli anni e il divieto di staccare la corrente a chi è insolvente a causa delle enormi cifre da pagare.
Il coordinamento “Il commercio”, che riunisce oltre 100 partite Iva ortonesi, ha manifestato, in modo del tutto pacifico, contro la stangata delle bollette che sta portando le attività al collasso. Il coordinamento, nato su iniziativa di Franco Musa, si è riunito già diverse volte decidendo di organizzare una manifestazione contro il caro bollette e abbassando per tutta la giornata la saracinesca.
Lo slogan scelto è: “Chiudo perché non ho più energie” un riferimento chiaro al prezzo delle bollette. La manifestazione ha preso l’avvio davanti alla sede dell’Agenzia dell’entrate in corso Matteotti, poi il corteo si è mosso verso piazza San Tommaso con una breve sosta davanti alla cattedrale per proseguire in piazza della Repubblica dove i rappresentanti del comitato hanno espresso le ragioni della loro protesta mostrando le bollette arrivate con cifre esorbitanti.
Il corteo poi è proseguito lungo corso Vittorio Emanuele con un sit in di pochi minuti al centro del quadrivio di Porta Caldari per terminare davanti alla sede della società Zecca che eroga il servizio della corrente elettrica. Alle 18.00 c’è stato infine un incontro con la cittadinanza lungo la Passeggiata orientale, nell’area del teatro Tosti, dove i commercianti hanno offerto i prodotti delle loro attività.
«Siamo qui per protestare ma anche per essere propositivi- spiega Franco Musa promotore del coordinamento – chiediamo per poter continuare a lavorare che ci sia il divieto del distacco della corrente per chi non riesce a pagare le cifre spropositate delle bollette e la possibilità di spalmare il debito nel corso degli anni. Non ci fermiamo qui, il prossimo passo sarà unire le forze con i commercianti degli altri comuni».
In piazza anche l’assessore al commercio Cristiana Canosa: «Il commercio fa parte della mia vita da sempre – spiega l’assessore – e so bene cosa significa in questo momento aprire ogni giorno la propria attività e andare incontro a costi che sono triplicati in poco tempo».



Daniela Cesarii