Dalle emergenze del lavoro alla povertà, al ricordo del dramma del Covid, al filo legato con le famiglie e le parrocchie anche attraverso i social e le tv, passando per la creazione delle cappellanie -scolastica e ospedaliera-, lo statuto diocesano, il nuovo sito web, le visite pastorali e la partecipazione agli eventi per stare vicino alla gente, fino ad arrivare alla Squilla e al Natale con il loro carico di fede, tradizione, amore, giustizia e pace. E’ una conferenza a tutto tondo quella in cui Monsignor Emidio Cipollone ha provato a racchiudere i suoi 15 alla guida della arcidiocesi di Lanciano – Ortona.
Nominato l’11 ottobre 2010, Cipollone è stato ordinato vescovo nella cattedrale di Lanciano il 18 dicembre 2010 succedendo a Monsignor Carlo Ghidelli.
“Uso la frase di Papa Francesco: “Dal tempo di cambiamenti al cambiamento dei tempi”, per provare a descrivere cosa è accaduto in questi 15 anni alla guida della diocesi” dice l’arcivescovo; “un cambiamento epocale, con nuove sfide in un mondo in rapida trasformazione, che abbiamo affrontato mettendo al centro la parola di Dio. Lo abbiamo fatto attraverso la “lectio divina”, la lettura della Parola di Dio che diventava preghiera, poi con la rubrica “La Buona novella”, cioè la spiegazione del vangelo che faccio ogni domenica da 6 anni che è sui social diocesani e poi con l’attenzione alle celebrazioni e cercando di ottimizzare la testimonianza della carità in risposta alle vecchie e nuove povertà”.

E sottolinea Cipollone le difficoltà che da 15 anni le famiglie e i singoli hanno nel vivere quotidiano. E che sono in progressivo aumento nella diocesi, come dimostrano i dati indicati dalla Caritas guidata da Carmen Rapino e Fernando Di Cicco.

LE EMERGENZE: POVERTA’ E CRISI DEL LAVORO
A parlare sono i dati. Nel 2024 le famiglie aiutate erano 99, 232 persone con 1.120 pacchi e 23.200 prodotti; nel 2025 le famiglie sono salite a165 (+41%), 390 persone, 1.890 pacchi e 35.300 prodotti (+34%). “Ma gli interventi di aiuto alimentare, i cui costi son cresciuti del 45%, sono una parte degli aiuti offerti”, riprende il vescovo.
“Ci sono poi sostegni nel pagamento delle tasse, delle bollette, degli affitti, assicurazioni auto, e soprattutto sono in aumento (+36% con una spesa di circa 32mila euro in un anno) gli aiuti per medicine da banco o con prescrizione a pagamento, visite mediche con trasporti, cure continuative, ticket sanitari. E ancora: crescono i contributi per le rette per le mense scolastiche, per il trasporto scolastico, i libri di testo e cancelleria (+35% rispetto al 2024), ospitalità notturna e diurna per senza tetto o persone con problemi vari anche dovuti alle separazioni e ai divorzi.
E’ cresciuto anche l’ascolto delle persone”. Difficile è rispondere alla crisi del lavoro che è diventato ancora più grave.
“Siamo rammaricati di non riuscire, se non in pochissimi casi, ad aiutare chi ha bisogno, a trovare un lavoro”, sottolinea Cipollone. “Inoltre, come dicono i sociologi, oggi c’è il cosiddetto lavoro povero, cioè precario, che c’è ma non è sufficiente per una vita dignitosa e per soddisfare le necessità familiari: un vero dramma”.
LA CHIESA IN USCITA
“E in questo contesto occorre una nuova pastorale, come diceva Papa Francesco, “cerchiamo di essere una chiesa in uscita”. Rispondendo alle istanze del sinodo”, continua monsignore , “abbiamo ratificato un nuovo statuto che crea non una chiesa verticistica, abbiamo chiesto ai sacerdoti di tornare a scuola e insegnare e creato due cappellanie: quella scolastica, unica in Italia perché non comprende solo gli studenti, ma anche gli insegnanti, il personale della scuola, e la cappellania ospedaliera con medici, infermieri, operatori. Con il consiglio pastorale diocesano ci avviciniamo alle comunità perché ci sono almeno due referenti per ogni parrocchia. E per un maggiore contatto col territorio dieci anni fa ha fatto la prima visita pastorale delle 42 parrocchie, adesso ho iniziato la seconda: è un modo per fare sentire la vicinanza del vescovo”.
NUOVO SITO WEB
Chiesa al passo con i tempi, con tv e social. “Col Covid, il periodo più difficile di questi 15 anni, ci siamo reinventati. Le chiese vuote, l’impossibilità drammatica di celebrare i funerali e accompagnare le famiglie in questi momenti, la Parola è riuscita ad arrivata nelle case grazie alle tv e ai social. E anche noi siamo cresciuti aprendoci alle nuove tecnologie con delle nostre pagine.
Oggi c’è il nuovo sito web: una veste grafica nuova, ma anche notizie sulla vita diocesana, le messe, la possibilità di scaricare documenti e altri contenuti in costruzione”.
Anni in cui il vescovo e la curia si sono impegnati nella valorizzazione del Mab, museo, archivio e biblioteca diocesana. “Al museo abbiamo abbattuto le barriere sensoriali”, ricorda Cipollone, “indicazioni delle sale con lingua dei segni, pitture e sculture con accanto riproduzioni in scala ridotta da toccare per chi non vede e spiegazioni in braille lo rendono accessibile a tutti. Poi la collaborazione con l’università di Teramo per la Diagnostica delle opere d’arte e con quella di Chieti per lo studio adesso della Casula con le sue particolarità nei tessuti, nelle parole in arabo. Infine l’inserimento sulla piattaforma BeWeb per le visite virtuali delle nostre chiese e dei nostri tesori che in questi anni abbiamo provveduto a restaurare con impegno”.
I LAVORI NELLE CHIESE
Oltre 3 milioni di euro investiti da Cei e Curia di Lanciano- Ortona solo negli ultimi due anni per mettere in sicurezza, ristrutturare Chiese su tutto il territorio: un patrimonio fatto di 120 edifici, tesori di fede ma anche di arte e cultura con secoli “di vita” che hanno bisogno sempre di interventi.
“Ricordo ad esempio i lavori imponenti di messa in sicurezza, consolidamento della concattedrale di San Tommaso Apostolo a Ortona e della cattedrale della Madonna del Ponte di Lanciano, o quelli a Santa Maria Maggiore dove è tornata la croce di Nicola da Guardiagrele del 1422 appena restaurata con l’aiuto della sovrintendenza. Ma tantissimi lavori sono ancora in corso: la messa in sicurezza e risanamento igienico sanitario con bonifica dalla presenza dell’eternit, nuovo intonaco e tinteggiatura della Chiesa di San Giuseppe ad Ortona, (327mila euro), restauro del Palazzo arcivescovile (312mila euro), gli interventi nella Chiesa Maria SS Assunta di Tollo e l’ampliamento della chiesa dello Spirito Santo ( 800mila euro)a Lanciano. E annuncio da gennaio l’apertura del cantiere dei lavori a San Pietro, nei luoghi della catechesi”.
ARRIVA IL CARDINALE MATTEO ZUPPI
Tanti eventi a cui Monsignor Cipollone ha partecipato. Il più caro è quello dei festeggiamenti dei Cinquecento anni della diocesi di Lanciano. “Mi piace ricordare che se nel giugno 1515 il 1° vescovo fu un marsicano, Angelo Maccafani, 500 anni dopo un altro marsicano, io, ha celebrato questa ricorrenza”. In questi anni poi la diocesi ha accolto diversi cardinali: Angelo Comastri, Gualtiero Bassetti, Pietro Parolin.
“L’8 settembre 2026 sarà a Lanciano in occasione della festa della Madonna del Ponte, della Natività di Maria, il cardinale Matteo Zuppi”, annuncia Cipollone, “arcivescovo di Bologna, presidente della Cei. Un incontro riflessione e speranza per la comunità”. Ci sarà Zuppi, ma Cipollone è pronto anche ad invitare papa Leone per una visita nella diocesi.
SQUILLA E NATALE
Imminenti sono poi la Squilla per i lancianesi, il 23 dicembre e il Natale e il vescovo non ha mancato di fare una riflessione. “Vorrei che siano celebrazioni quest’anno dedicate alla giustizia e alla pace. La Squilla e il Natale ci devono far aprire gli occhi per trovare la strada giusta per un rispetto maggiore della dignità delle persone, a prescindere che siano uomini o donne, di una religione piuttosto che di un’altra, di un popolo diverso. Dobbiamo lasciarci aprire le orecchie per ascoltare il grido di dolore delle persone che ci circondano. La Squilla e il Natale ci devono rimettere in piedi per un cammino in cui guardiamo alle persone a prescindere da colpe e peccati, perché ognuno è prezioso agli occhi di Dio. Ci devono aiutare a diventare creature nuove, in cammino verso il Signore”.
Infine il vescovo ricorda la chiusura del giubileo il 28 dicembre alle ore 18 nella concattedrale di Ortona. Il futuro? “Mi auguro di poter fare sempre di più e meglio”, chiude Cipollone.







