Si terrà sabato 20 dicembre, alle ore 17.30, la presentazione del volumeUgnune ‘gna la penze di Elio Giannetti, ultima novità editoriale delle Edizioni Menabò. L’incontro sarà arricchito dalle letture di Sebastiano Nardone.
“L’opera – si legge in una nota- rappresenta un contributo di particolare rilievo per la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio culturale. Attraverso una raccolta rigorosa e minuziosa, l’autore restituisce non solo i proverbi e i detti popolari del dialetto locale, ma anche la mentalità, i valori e la visione del mondo di una comunità profondamente legata al lavoro, alla famiglia e ai cicli della natura.

Un elemento distintivo del volume è l’organizzazione dei proverbi per parole chiave — come “aprile”, “acqua” o “agosto” — che offre al lettore un percorso di consultazione e di lettura originale e suggestivo”.
Fino ai primi anni del secondo dopoguerra, l’uso dei proverbi e delle locuzioni dialettali costituiva una componente essenziale del linguaggio quotidiano, utilizzata per rafforzare le affermazioni e dare solidità alle narrazioni. In molti casi, il discorso comune si trasformava in una vera e propria sequenza di proverbi, considerati assunti indiscutibili.
Il lavoro di raccolta di Elio Giannetti ha avuto inizio negli anni Settanta ed è stato più volte ripreso nel tempo, attingendo sia ai ricordi personali dell’autore sia ai contributi di amici e frequentatori della Biblioteca comunale, di cui Giannetti era allora direttore.
“Ogni proverbio – continua la nota- è riportato nel dialetto ortonese, accompagnato dalla traduzione e da un ampio commento che ne chiarisce il significato storico e culturale nei diversi ambiti della vita quotidiana: dal mondo contadino a quello degli allevatori, dai pescatori ai cittadini.
L’autore propone inoltre una lettura critica e contemporanea di alcuni detti oggi talvolta percepiti come maschilisti, restituendoli come espressione fedele dei valori e delle priorità di un’epoca passata”.
Il volume dialoga infine con la tradizione letteraria e musicale di Ortona, richiamando figure come Luigi Dommarco, Alessandro Dommarco e Guido Albanese, autore — insieme a Luigi Dommarco — di Vola, vola, vola e del trittico Terra d’ore.
Come ricordato da Andrea Giampietro nella presentazione del libro, in Core mé (1921) Albanese scrive: «Quanta carezz’ ajje fatt’ a ssa fronte, quanta vaçitte ajje date a ssi ricce! Proprie è lu vere, cuçi gna s’arcònte ca p’ ogni ricce tu tiè nu capricce… larì lirà».
Lo stesso Luigi Dommarco riprende un noto detto matrimoniale nel ritornello di una canzone musicata da Ugo Di Santo: «Chi tè pochi quatrine siempre conte, chi tè la mojja belle siempre cante».





