Lanciano piange la scomparsa di Tommaso Esposito, per tutti semplicemente Tommasino, venuto a mancare all’età di 75 anni. Con lui se ne va un volto familiare, una presenza quotidiana che per decenni ha fatto parte del paesaggio umano della città, soprattutto tra Piazza Plebiscito e le strade del centro.
Tommasino era uno di quei personaggi che non avevano bisogno di presentazioni.
Bastava incrociarlo una volta per ricordarselo: la battuta pronta, il tono burbero solo in apparenza, e quel modo tutto suo di stare in mezzo alla gente. Per anni ha svolto il lavoro di parcheggiatore, diventando un punto di riferimento per residenti e visitatori.
Ma il suo ruolo andava ben oltre: Tommasino era soprattutto una figura simbolo delle feste patronali, il cuore operativo della famosa questua, colui che con tenacia e passione raccoglieva i contributi, mantenendo viva una tradizione popolare che oggi rischia di andare perduta.

Le sue scene improvvisate in piazza, a metà tra teatro spontaneo e vita vissuta, hanno strappato sorrisi a generazioni di lancianesi.
Negli ultimi anni, quei momenti genuini sono finiti anche sui social, diventando virali e facendo conoscere Tommasino anche a chi non aveva mai avuto modo di incontrarlo di persona. Video semplici, autentici, proprio come lui.
Tommasino rappresentava una Lanciano che sta pian piano scomparendo, fatta di personaggi veri, di rapporti diretti, di voci che riempivano le piazze più dei telefoni.
Mancherà il suo modo ruvido ma sincero di farsi voler bene, quella scorza dura che nascondeva un animo buono, generoso, profondamente legato alla sua città.
A raccontarlo meglio di mille parole è anche il bellissimo scatto di Marco Pasquini, che lo ritrae in tutta la sua essenza: autentico, diretto, profondamente umano. Un’immagine che, come Tommasino, resterà nella memoria collettiva di Lanciano.






