Un cammino a sei zampe da Ortona ad Assisi collegando la città di San Tommaso Apostolo a quella di San Francesco. E’ l’impresa compiuta da Stefano Cipollone, il primo a tracciare il percorso. La partenza di Stefano e Mia, una cagnolina di sette anni, avviene il 27 settembre dalla spiaggia “La Ritorna” alla volta di Assisi.

Lasciata Ortona, dopo 10 giorni di cammino lungo il “Cammino di Celestino“, Stefano e Mia raggiungono L’Aquila dove si fermano un paio di giorni. Mia si infortuna: un forte risentimento muscolare causato dell’anomalo freddo sopraggiunto all’improvviso sulle montagne nei giorni precedenti.
Passato il confine con il Lazio Stefano e Mia si accampano a Rocca di Corno dove in serata li raggiunge in auto il padre di Stefano che riporta Mia a casa. Stefano riprende da solo il viaggio, cammina nel rietino fino a raggiungere Cantalice dove intercetta la via del sud di San Francesco.

Dopo ulteriori 5 tappe, il 14 ottobre, il 18° giorno di cammino Stefano raggiunge Assisi.
“Nella città di San Francesco dopo aver venerato il Santo, ho avuto il piacere e l’onore di essere ricevuto dal sindaco Stoppini e da Padre Gianmaria, un istituzione ortonese che ha fatto davvero tanto per la pace nel mondo- racconta Stefano. – Il 15 ottobre sarei dovuto ripartire con i mezzi pubblici per rientrare ad Ortona, però nel pomeriggio ho ricevuto una sorpresa da parte di mio padre che è venuto a riprendermi in auto e ha portato anche Mia, così da terminare simbolicamente insieme il cammino che abbiamo percorso insieme per più della metà”.
Durante tutto il cammino Stefano ha portato con sé lettere di saluti ai primi cittadini dei paesi attraversati come concordato con l’assessore alla manifestazioni Antonio Sorgetti e con il sindaco Angelo Di Nardo così come fatto nel 2017 quando Stefano ha percorso per la seconda volta il Cammino di San Tommaso, da Roma ad Ortona, a fini istituzionali e di promozione. Rientrati a casa sono stati ricevuti in Comune dal sindaco Di Nardo e dall’Assessore Sorgetti.

“Entrambi si sono complimentati per aver portato a termine il cammino e per aver aperto una nuova via che ora cercherò di sviluppare per incrementare il turismo religioso.
È stato un cammino fisicamente intenso, nel quale siamo stati quasi tutto il tempo immersi nei boschi e nella quiete delle montagne. Aver avuto con me Mia è stata un’esperienza fantastica. Abbiamo ricevuto tanta solidarietà e supporto dalle popolazioni dei paesi che abbiamo attraversato. L’altruismo e la brava gente fortunatamente ci sono ancora e questo ennesimo viaggio me l’ha confermato!”.
- Daniela Cesarii









