Durante la conferenza stampa di bilancio delle Feste di Settembre, il Comitato Feste, il delegato agli eventi per il Comune di Lanciano, Fernando De Rentiis, e il sindaco hanno tracciato un quadro positivo dell’edizione appena conclusa, che ha portato in città migliaia di persone e generato un forte indotto per attività e commercio.
Accanto ai numeri incoraggianti, però, è stato sollevato un tema che ogni anno torna a far discutere: alcuni locali del centro, pur beneficiando economicamente della manifestazione, non contribuiscono in alcun modo al Comitato Feste.
De Rentiis ha sottolineato come, nei giorni immediatamente successivi, diversi bar, ristoranti e gelaterie risultino chiusi per esaurimento delle scorte:
«È la prova che le feste portano grandi guadagni – ha detto – ed è un peccato che non tutti partecipino, nemmeno con un piccolo gesto simbolico».
Il sindaco ha ribadito che non c’è alcun obbligo, ma che un contributo potrebbe essere anche solo l’acquisto di un biglietto o una donazione minima: «Un euro sembra poco, ma rapportato agli incassi di quei giorni rappresenta comunque un segno di riconoscenza verso la città e le sue feste».

Non sono mancati però anche segnali positivi: diversi esercizi commerciali hanno scelto di sostenere il Comitato in maniera significativa, donando più di quanto ci si aspettasse. Un gesto che è stato sottolineato e apprezzato dagli organizzatori come esempio di partecipazione e senso di comunità.
A rendere la polemica più accesa, invece, un episodio che ha fatto discutere: un locale del centro, oltre a non aver versato alcun contributo, avrebbe addirittura stappato una bottiglia di spumante al termine della tre giorni settembrina, esclamando “finalmente sono finite queste feste”.
Un gesto che ha fatto storcere il naso a molti, considerando quanto la manifestazione abbia favorito il commercio. Un dibattito che ogni anno torna ad animare il cuore dei lancianesi e che, pur senza obblighi formali, lascia aperta la riflessione: le Feste di Settembre fanno bene a Lanciano e al commercio, e i contributi – piccoli o grandi – restano un segno di appartenenza alla comunità.