AVEZZANO – Colori, cori e rivendicazioni hanno attraversato l’Abruzzo da costa a monti, per arrivare nel cuore della Marsica, ad Avezzano, dove si è tenuto il gran finale dell’Abruzzo Pride 2025. Un evento che ha mescolato attivismo, cultura e simbolismo, portando la comunità LGBTQIA+ ad abitare e rivendicare anche i luoghi lontani dai grandi centri urbani.
Una vera e propria transumanza queer, come l’hanno definita gli organizzatori: un percorso di visibilità e lotta che ha toccato sei città abruzzesi – Aielli, Chieti, Pescara, Teramo, L’Aquila e infine Avezzano – in un mese di incontri, arte, politica e condivisione.

“RivoltOrse”: l’orso marsicano diventa icona di resistenza
Il titolo scelto per questa edizione è già di per sé un manifesto: “RivoltOrse”, un neologismo potente che fonde la fierezza del movimento queer con la figura dell’orsa marsicana, animale simbolo dell’Abruzzo, della sua natura indomita e della sua capacità di proteggere. “Siamo orse perché resistiamo. Rivoluzioniamo senza distruggere, occupiamo spazi con amore e lotta”, recita il documento politico condiviso da oltre 50 associazioni.
Un dettaglio interessante? Durante il corteo finale, diverse persone hanno indossato maschere da orso e mantelli con stampe floreali, creando un impatto visivo che ha unito folklore e attivismo. Le coreografie spontanee con i cartelli “Orgoglio montanaro” e “Transumanza queer” sono già virali su TikTok e Instagram.
Un mese di eventi oltre la parata

Abruzzo Pride non è stato solo corteo e musica: è stato anche cultura diffusa. Ad Aielli, il borgo simbolo dell’arte muraria, è stato inaugurato un murale intersezionale intitolato “Amarsi non è un crimine”, che ha già attirato turisti e visitatori. A Pescara si è discusso di salute mentale e diritti trans in un talk, mentre a Teramo un flash mob ha portato i corpi queer in piazza con danza e performance.
Da segnalare anche il laboratorio teatrale per famiglie queer a Chieti e la mostra fotografica a L’Aquila intitolata “Volti dell’orgoglio abruzzese”, un’esposizione itinerante che raccoglie ritratti di attivisti, famiglie e alleati LGBTQIA+ di tutte le età.
Corteo, festa e messaggi forti ad Avezzano
Il corteo finale si è snodato per le strade di Avezzano con grande partecipazione e senza incidenti. “Vogliamo essere visti anche dove ci hanno detto di nasconderci”, ha detto un’attivista salendo sul palco in Piazza Risorgimento. Il concerto finale ha visto protagonisti artisti locali e performer queer, tra cui il duo electro-pop “NudA” e la drag queen abruzzese Gloria Hole, che ha chiuso la serata con un monologo sull’identità e la libertà.
Una curiosità? Il palco era decorato con stoffe riciclate provenienti da vecchi vestiti donati da tutta la regione: un messaggio ecologico e comunitario che ha unito la causa ambientale alla lotta LGBTQIA+.
Un movimento che cresce
Coordinato da sette realtà associative tra cui Arcigay Chieti, Arcigay L’Aquila, Arcigay Pescara Mazì, Arcigay Teramo La Virtuosa, Jonathan – Diritti in movimento e Marsica LGBT, il Pride 2025 ha visto l’adesione di oltre 50 sigle locali e nazionali, tra cui Amnesty International, Emergency, Fridays for Future e ANPI.
“Il Pride non è una semplice parata, è un atto politico di visibilità e resistenza – si legge nel manifesto ufficiale dell’Abruzzo Pride 2025 – Cammineremo lì dove ci hanno detto di stare zitte, attraverseremo le strade di un territorio che ci ha voluto invisibili, costruendo relazioni, alleanze e possibilità concrete”.








