La sezione ANPI “Dario Serafini” di Ortona aderisce all’iniziativa “Nella notte della democrazia Gaza muore. Sanzioni subito” promossa dalla rete “L’ultimo giorno di Gaza”. Domenica 1 giugno alle 21 ci riuniremo in largo Farnese ad Ortona e porteremo candele, torce e lampade per tenere accesa la luce su ciò che sta accadendo in Palestina.
Un incontro silenzioso per dire basta: basta alle bombe sui civili, basta alla distruzione di scuole e ospedali, basta al genocidio di un popolo. “Dimostriamo che non siamo indifferenti a ciò che accade ad altri esseri umani, uomini, donne e bambini piegati dalle bombe, dalla fame, dalla sete e dalla mancanza di cure”, sottolinea il presidente della sezione, Antonio Pellegrini, “nella consapevolezza che la carneficina che è accaduta il 7 ottobre ad opera del gruppo terroristico di Hamas nei confronti della popolazione inerme di Israele è un atto vile e che va condannato senza se e senza ma, chiediamo che venga immediatamente fermata la sproporzionata rappresaglia del governo Netanyahu che si sta abbattendo da oramai 16 mesi su una popolazione stremata.


Usciamo di casa e portiamo in piazza una luce, tutte e tutti insieme perché una comunità, anche se piccola e anche se con gesti simbolici, può dimostrare di essere presente e ribadire che la guerra non è la soluzione perché non fa altro che generare odio.” L’iniziativa è stata lanciata sui canali social “9 maggio. Ultimo giorno di Gaza” con gli hastag #sanzionisubito #ultimogiornodigaza #gazalastday #nottedellademocrazia.
Tra i promotori Tomaso Montanari, rettore dell’Università per Stranieri di Siena, e Paola Caridi, giornalista freelance esperta di Medioriente. Oltre a questa iniziativa, i promotori invitano, chi aderisce, a inviare, il giorno dopo, lunedì 2 giugno festa della Repubblica, una mail alla Presidente del consiglio Giorgia Meloni con il testo seguente: “Il 2 giugno è la festa della Costituzione. Ma c’è un modo per festeggiare la Costituzione: attuarla. E se vuole davvero attuarla, l’Italia deve fare una cosa: fermare Israele. Sanzioni subito. Salvare Gaza.”