“Il presidente Marsilio poteva organizzare in una sala da tè la riunione odierna sui tribunali
d’Abruzzo. D’altronde è stato un ameno incontro ricreativo, senza alcun contenuto né
aggiornamento di merito – così in una dura nota l’on. Luciano D’Alfonso commenta la riunione svoltasi nel pomeriggio a Palazzo Silone sulla vicenda dei tribunali di Avezzano, Vasto, Sulmona e
Lanciano.
Definire la riunione interlocutoria è persino generoso per un presidente di Regione che
vanta rapporti preferenziali con il governo centrale ma che non è in grado di portare a casa una proroga, figuriamoci la riforma della geografia giudiziaria. I parlamentari abruzzesi e le istituzioni regionali per oltre dieci anni hanno garantito la proroga dei tribunali sub-provinciali, solo oggi la filiera di Fratelli d’Italia ovunque al potere è incapace di tutelare territorio e servizi.
Un poteresterile, evidentemente, un potere che non è, ovvero che non può. Impotente. Ora, secondo gli impegni assunti da Marsilio, dovremmo attendere novità nelle prossime settimane, ma il tempo è contro di noi e dobbiamo continuare a tenere alta la battaglia in difesa della giustizia di prossimità.

Anche per questo ho evitato l’insidia di perdere tempo oggi e mi sono messo subito al lavoro. Già nei prossimi giorni proporremo in Parlamento, con tutti i colleghi disponibili, ulteriori emendamenti per garantire sopravvivenza ai Palazzi di Giustizia di Avezzano, Vasto, Sulmona e Lanciano vista l’inerzia della destra di governo regionale e nazionale”.
Sulla stessa linea d’onda anche Daniele Marinelli, segretario regionale del Pd Abruzzo, “Il caos regna sovrano nel centrodestra abruzzese a proposito della paventata chiusura dei tribunali di Lanciano, Vasto, Sulmona e Avezzano.
Dopo aver promesso per anni che il governo Meloni avrebbe risolto il caso con congruo anticipo, a nove mesi dalla scadenza del termine Marsilio si accorge che le cose non stanno andando bene e tira fuori dal cilindro una riunione con i sindaci interessati e i
parlamentari abruzzesi.
L’esito dell’incontro è un vuoto pneumatico, contornato dalla solita serie di “diremo, faremo” cui ci ha abituati questa classe dirigente regionale.
Arriva solo qualche balbettio in merito a possibili proroghe o a una norma per la revisione della geografia giudiziaria, ma di soluzioni concrete non
c’è traccia.
E’ ora che il centrodestra si dia da fare per rimediare a una situazione che, qualora fosse confermata,pregiudicherebbe in maniera grave la giustizia in Abruzzo“.