TERAMO- Chiusura del punto vendita Cisalfa al centro commerciale Gran Sasso: il primo cittadino Gianguido D’Alberto con il vicepresidente della Provincia Andrea Core sottolineano la mancata partecipazione della direzione del centro commerciale al tavolo recentemente convocato dall’assessore alle attività produttive Tiziana Magnacca. Una situazione quella del punto vendita creatasi non a causa della carenza di vendite ma, sembrerebbe, per via della locazione troppo onerosa.
A febbraio il punto vendita chiuderà i battenti lasciando 10 dipendenti senza lavoro, unica proposta il dislocamento in altre regioni: una soluzione inaccettabile per le sigle sindacali.

“Di fronte a una convocazione istituzionale, la direzione del centro commerciale ha ritenuto di non dover essere presente, di fatto disinteressandosi di quello che accade all’interno della struttura – dichiarano D’Alberto e Core – un atteggiamento che non possiamo non stigmatizzare anche per quanto attiene ai rapporti con le istituzioni locali. Se è vero che il centro commerciale non può intervenire sulle decisioni assunte dai singoli marchi ospitati all’interno dei suoi locali, con i quali intrattiene rapporti limitati ai contratti di locazione in essere, è pur vero che come principale attività commerciale presente sul territorio ha anche una responsabilità sociale”.
Nel corso dei diversi incontri i sindacati, impegnati in una delicata vertenza con il marchio Cisalfa, che interessa 10 unità di personale di cui 8 a tempo indeterminato hanno spiegato come la chiusura sarebbe dettata non da una situazione di crisi del punto vendita, ma dai costi dell’affitto del negozio, ritenuti dall’azienda troppo elevati.

“Sono seguiti con la dovuta attenzione dalla Regione Abruzzo – ha commentato dal canto suo l’assessore Magnacca – i lavoratori delle piccole aziende al pari dei grandi siti produttivi. Abbiamo condiviso, con le parti sindacali e le altre istituzioni, un percorso che vede il coinvolgimento di tutte le parti di questa vicenda affinché ciascuno faccia uno sforzo che nel complesso porti a mettere in sicurezza i lavoratori”.
Gli amministratori sottolineano un ulteriore aspetto: “non possiamo non rilevare come la chiusura del punto vendita rappresenti solo un aspetto di una questione più generale che interessa il centro commerciale nel suo complesso. Quella di Cisalfa, infatti, come abbiamo già avuto modo di rilevare, non è che l’ultima chiusura in ordine di tempo di un punto vendita all’interno dello stesso centro commerciale e crediamo che la situazione vada affrontata con un’attenta analisi con l’obiettivo di tutelare i lavoratori e la qualità del lavoro. Riteniamo in particolare che il centro commerciale, a partire da questa vicenda, debba farsi carico di facilitare in queste situazioni eventuali contatti tra i marchi uscenti e quelli subentranti volti a valutare la possibilità di reimpiegare i lavoratori”.