TERAMO- Crisi dell’Azienda pubblica di servizi alla persona: il personale Osa (Operatore socio assistenziale) diventa Oss (Operatore socio sanitario) grazie alla firma dell’accordo tra i sindacati di categoria e le due cooperative dell’ATI aggiudicatarie della gara ponte. Un passaggio che comporterà un aumento dello stipendio e il potenziamento delle competenze a beneficio sia dei lavoratori che degli utenti dei servizi.
Restano però le preoccupazioni. Il sindaco Gianguido D’Alberto, infatti, commenta:
“La speranza è che da oggi i lavoratori possano vivere una situazione di maggiore tranquillità, continuiamo comunque ad esprimere preoccupazioni per il futuro dell’ASP1, chiediamo alla Regione di intervenire con un reale piano di ristrutturazione economico-finanziario, a fronte dei debiti accumulati dall’ azienda, e di chiarire quali interventi intenda mettere in campo per darle una prospettiva. Altrimenti ogni azione rischia di essere un mero palliativo”.
Una preoccupazione dovuta dalla situazione debitoria dell’azienda, il primo cittadino teme che i lavoratori possano trovarsi di nuovo, fra un po’ di tempo, nella stessa situazione già vissuta in questi anni tra ritardi nei pagamenti e stipendi pagati solo in parte.

“Come Comune, pur non avendo dirette competenze in merito, abbiamo sempre seguito da vicino la difficile situazione che vive ormai da tempo la ASP 1 – dichiara il primo cittadino – cercando di sollecitare il commissario straordinario e la Regione ad affrontare concretamente la situazione e ad evitare che le difficoltà si scaricassero sui dipendenti. Cosa che non è mai avvenuta”.
Per evitare che in futuro possano ripresentarsi le stesse situazioni, per il Sindaco “a fronte dell’importante attività di natura socio-sanitaria svolta dall’Azienda per i servizi alla persona, è dunque necessario e non più prorogabile un intervento radicale della Regione, con un adeguato investimento in termini di risorse finanziarie, volte sia a sanare i debiti accumulati fino ad oggi che a garantire una prospettiva all’azienda e a tutti i lavoratori che, in questi anni, nonostante i problemi hanno sempre garantito un servizio essenziale”.
Sull’argomento è intervenuto anche il consigliere del Partito democratico Antonio Di Marco:
“Il risanamento delle Aziende per i servizi alla persona abruzzesi non può prescindere da quella della sanità, di cui queste strutture sociali sono parte integrante. Dalla quinta Commissione è emersa una situazione drammatica a cui la Regione non sta dando né risposte, né soluzioni praticabili. I numeri sulla condizione finanziaria delle Asp abruzzesi emersi dalla relazione presentata sul tavolo della Commissione sono impressionanti: fatta eccezione per quella aquilana, Teramo, Chieti e Pescara presentano passivi milionari. Sulle due Asp di Teramo pesano 22 milioni di euro di debiti. Ammontano invece a 3 milioni i fondi regionali a disposizione a cui si aggiungono altri 7 milioni non ancora erogati. Una situazione in pratica congelata, mentre le aziende continuano a dare prestazioni e servizi sensibili a centinaia di persone con problemi gravi di disabilità fisica e mentale”.
. Daniela Cesarii