PESCARA- Dopo le petizioni, gli appelli e il sit in del 15 settembre scorso a L’Aquila, le associazioni ambientaliste e animaliste passano alle vie legali presentando ricorso al Tar. Le associazioni Lav, Lndc Animal Protection e Wwf Italia hanno depositato al Tar dell’Aquila il ricorso con il quale chiedono in prima istanza la sospensione della delibera della Regione che data 8 agosto e che ha decretato l’uccisione di 469 cervi tramite caccia di selezione in due comprensori dell’aquilano.

In questo modo si garantirebbe in prima istanza la vita degli animali per poi procedere alla censura della stessa delibera
“Non è tollerabile che le interazioni fra gli animali selvatici e le attività umane che si svolgono sui territori si risolvano sempre con la condanna a morte degli animali – dichiarano le associazioni – tanto più in un caso come questo dove mancano dati certi e il censimento dei cervi è stato eseguito dai cacciatori”.
Le associazioni riferiscono che la decisione di far uccidere i cervi e il numero di individui da uccidere dipendono dal conteggio di animali fatto dai cacciatori che poi, attraverso gli Ambiti territoriali di caccia, beneficeranno delle somme pagate per ogni capo abbattuto.
“É evidente – sostengono le associazioni – il fragoroso conflitto d’interesse che si risolve in ogni caso con il versamento del sangue di animali che fanno semplicemente ciò che per loro, come per noi, è necessario per sopravvivere: mangiare”. Peraltro, non ci sono certezze riguardo ai presunti danni alle colture o al pericolo per la viabilità poiché i dati della Relazione su cui si basa la delibera per le associazioni “sono quanto meno fumosi”.
Le associazioni ora attendono con fiducia il pronunciamento del Tar
“Auspichiamo ancora che la Regione voglia rivedere questa decisione e giungere almeno ad una sospensione della delibera e all’avvio di un confronto tecnico, fino ad oggi mancato. La tutela degli animali selvatici è interesse di tutti i cittadini – concludono le associazioni – e non deve soccombere alle mire dei cacciatori, un’irrisoria minoranza oramai in via d’estinzione”.
La decisione di uccidere quello che è l’animale simbolo della terra d’Abruzzo è arrivata all’attenzione dei media nazionali e sono stati tanti gli artisti che si sono schierati con i cervi. Tra gli altri Riccardo Milani, Alessandro Gassmann e Paride Vitale, hanno voluto dare il loro contributo. Anche la scrittrice Donatella DI Pietrantonio, recentemente insignita del Premio Strega, ha prestato la sua voce e la sua immagine per sostenere la causa del non abbattimento e più di 127 mila cittadini hanno espresso il loro dissenso firmando la sottoscrizione diffusa in rete dal WWF Abruzzo.
- Daniela Cesarii