LANCIANO- Questa mattina, conferenza stampa presso l’ASD Crea Boxe in presenza del pugile Stefano Ramundo, il patron della struttura Biase Di Tommaso, il responsabile del comitato organizzatore Simone Di Tommaso, il tecnico federale Davide Di Meo e l’assessore comunale allo sport nonché vice sindaco Danilo Ranieri.
Lanciano apre le porte all’incontro valido per il titolo italiano professionisti che vedrà Charlemagne Metonyekpon, campione in carica, contendersi il titolo con Stefano Ramundo, tesserato Crea Boxe, nella categoria Superleggeri. Sabato 25 marzo, al Palazzetto dello Sport, l’atleta vastese proverà a battere il rivale con la speranza di scrivere una importante pagina di sport locale: per la prima volta nella sua storia, infatti, la città potrebbe fregiarsi del titolo italiano e iscriversi di diritto nell’albo d’oro del pugilato nazionale. Metonyekpon del Team Boxing Club Castelfidardo, pugile originario del Benin e attualmente tra i migliori atleti marchigiani, arriva all’appuntamento con uno score di 11 vittorie su 11 incontri, mentre Ramundo vanta 10 vittorie su 10 sfide. Dal pubblico casalingo alla meticolosa preparazione dello staff, ci sono tutti gli ingredienti per una cornice sportiva all’insegna dell’agonismo, ma soprattutto dei valori fondanti della disciplina quali lealtà e sacrificio, sottolineati nel corso della conferenza stampa dall’assessore Ranieri e dai diretti presenti. Inoltre l’evento del 25 marzo offrirà 7 incontri dilettanti AOB e altri 2 di livello PRO. Attesa anche la presenza della vice campionessa europea Martina Di Felice, medaglia d’argento in Turchia nella categoria Schoolgirl 48kg.
Al termine della presentazione, Stefano Ramundo ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardo il suo percorso e sull’importanza del match: “Da piccolo ho praticato diversi sport tra cui nuoto, dove ho ottenuto buoni risultati a livello agonistico, poi ho provato con il calcio ma non riuscivo ad esprimermi molto, infine insieme ad un amico abbiamo provato un arte marziale e lo boxe, ed eccomi qui. A detta di alcuni pugili, il titolo italiano PRO varrebbe più di un Europeo o di un Mondiale, è un traguardo che rende orgoglioso un professionista italiano. A differenza di altre discipline, ho dovuto affrontare 10 match per arrivare all’appuntamento del 25 marzo, battendo avversari con punteggi importanti. È un bellissimo obiettivo, non a livello economico perché in Italia la Boxe è poco pagata, forse va meglio fuori”.
Per info.
Dennis Spinelli
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