Crisi e pregi del commercio di prossimità e le mille sfaccettature del turismo in regione sono stati al centro dell’assemblea regionale annuale Ascom Abruzzo che si è svolta, il 30 novembre scorso, all’Hotel Villa Medici a Rocca San Giovanni (Ch).
Il confronto è stato tra mondo del commercio, del turismo e dell’impresa. A presiedere i lavori è stato il presidente Ascom Abruzzo, Angelo Allegrino, affiancato dai dirigenti delle sedi provinciali dell’associazione (Pierluigi Vasile per Pescara, Claudio Boffa per Teramo, Fabio Sparvieri per Chieti, Maurizio Pendenza per L’Aquila e Massimo Spada per Ortona), dai responsabili di settore e da numerosi rappresentanti istituzionali – sindaci, amministratori locali e regionali, parlamentari – chiamati a condividere un’analisi a tutto campo sulle sfide che attendono l’economia regionale.
Presenti, tra gli altri, i sindaci di Chieti, Diego Ferrara, e di Pescara, Carlo Masci. Hanno inoltre partecipato all’incontro l’assessore regionale al Turismo, Daniele D’Amario, e i consiglieri regionali Francesco Taglieri, Leonardo D’Addazio e Nicola Campitelli; Luigi Di Giosaffatte, direttore Confindustria Abruzzo Medio Adriatico; Carlos Sorrentino, direttore generale Confederazione Imprese Italia; Bruno Gallo, vice presidente Saga e Michele Borgia, presidente BCC Abruzzese Cappelle sul Tavo.

Nella sua articolata relazione introduttiva, Allegrino ha richiamato il clima di forte instabilità geopolitica, segnato dai conflitti in corso e dalle conseguenti tensioni sui mercati. Una condizione che, unita alle dinamiche imposte dai dazi e dalla competizione globale, rischia di ripercuotersi anche sulle economie regionali. “Nonostante tutto – ha sottolineato – dobbiamo rimboccarci le maniche ancora una volta e continuare a sostenere la crescita, senza lasciare indietro nessuno”. Particolarmente critico è stato il passaggio dedicato alle politiche agricole europee, spesso percepite come penalizzanti per le produzioni italiane e per la tenuta della filiera agroalimentare, a fronte di importazioni che mettono in difficoltà interi comparti tradizionali.
Allegrino ha tracciato una fotografia dell’economia regionale: un Pil che supera i 41 miliardi di euro, un valore pro capite vicino ai 33 mila euro, una specializzazione industriale che colloca l’Abruzzo ai primi posti del Centro Italia e un export in costante crescita, con un +10% nell’ultimo anno. “Si tratta di segnali incoraggianti – ha commentato – che mostrano la capacità delle imprese abruzzesi di reagire e adattarsi”.
Tuttavia, il presidente ha richiamato l’attenzione sul settore automotive, fulcro dell’industria regionale e comparto da monitorare con grande attenzione: eventuali contraccolpi potrebbero infatti avere ripercussioni significative sull’intero tessuto occupazionale e produttivo.

Una parte consistente dell’assemblea è stata dedicata alle politiche regionali che stanno sostenendo la crescita del turismo. Tra gli esempi più significativi citati figurano il Giro d’Italia, la valorizzazione della Costa dei Trabocchi e l’incremento degli investimenti nel comparto ricettivo. “Sono iniziative che stanno dando risultati importanti – ha spiegato – ma che devono essere accompagnate da servizi adeguati, manutenzione costante, segnaletica chiara e professionalità nell’accoglienza”. In questo senso, è stata sottolineata l’importanza di corsi di formazione rivolti sia agli imprenditori che al personale, per garantire standard elevati e consolidare l’immagine della regione come meta competitiva e di qualità.
Tra le proposte avanzate, anche l’allungamento della stagione balneare, da sostenere con campagne mirate e pacchetti turistici integrati che valorizzino tanto il litorale quanto le aree interne e montane. Citato inoltre il valore delle “Bandiere Blu”, ottenute grazie alla lungimiranza di diversi Comuni costieri, riconoscimento fondamentale per attrarre un turismo attento all’ambiente e alla qualità delle acque.

Uno dei temi centrali affrontati nell’assemblea è stato quello della “questione urbana”: rigenerazione degli spazi pubblici, rilancio dei centri storici, servizi di prossimità e contrasto alla desertificazione commerciale, che colpisce soprattutto le aree periferiche e montane. “Crediamo nel valore economico e sociale della piccola impresa – è stato ribadito in diversi interventi – perché pensare al ‘piccolo’ non significa pensare in piccolo”.
In questo percorso, Allegrino ha evidenziato la necessità di un maggiore impegno da parte delle Camere di commercio, definite “troppo silenziose” in una fase in cui il mondo imprenditoriale avrebbe bisogno di un sostegno più incisivo.
Un passaggio è stato dedicato anche al ruolo della cultura, definita una risorsa strategica e trasversale. Eventi ben organizzati, è stato spiegato da più parti, possono generare ricadute economiche di rilievo e contribuire a rafforzare l’identità dei territori. “La cultura – ha detto – oltre a nutrire le comunità, è un motore di sviluppo e può diventare un importante elemento di coesione sociale”.
“Ascom Abruzzo – ha concluso Allegrino – mette al centro le persone: imprenditori, professionisti, lavoratori, volontari, tutti coloro che ogni giorno, nonostante ostacoli e crisi, costruiscono impresa, occupazione e futuro”.Allegrino ha infine ringraziato gli associati per l’impegno costante nel portare avanti le attività.








