Una serata da incubo al “Barbera” per il Pescara, travolto 5-0 dal Palermo in una gara senza storia. Una sconfitta pesantissima non solo nel risultato, ma anche nel morale, tanto da scatenare la durissima reazione del presidente biancazzurro Daniele Sebastiani al termine della partita.
“Mi sono rotto le scatole. Non voglio rifare la stessa fine come ai tempi di Massimo (Oddo). Ci ho messo quattro anni per tornare in B. Mi devono sparare prima di non salvare la squadra. Mi sono rotto il c…”.
Parole dirette, senza filtri, che fotografano tutta la rabbia e la delusione del numero uno del Delfino dopo un avvio di campionato al di sotto delle aspettative. Il tracollo di Palermo, arrivato al termine di una prestazione disastrosa sotto ogni punto di vista, ha messo a nudo tutte le fragilità della squadra, incapace di reagire e ormai in piena crisi di risultati e identità.

Il presidente non ha nascosto la sua esasperazione, richiamando anche il difficile periodo della retrocessione, passando per la ricostruzione sotto la guida dei vari Zeman e Baldini, lasciando intendere che potrebbero esserci provvedimenti immediati.
“La squadra va piano, deve lavorare. Questa volta non mi faccio convincere da nessuno”.
La sonora sconfitta in Sicilia rischia dunque di lasciare strascichi pesanti in casa Pescara. Nelle prossime ore sarebbe atteso un confronto interno tra società, allenatore e squadra per valutare il futuro tecnico e provare a dare una scossa a un gruppo apparso spento e confuso.
Intanto, Sebastiani lancia il suo messaggio più forte: il Pescara non può permettersi un’altra stagione da incubo. E nemmeno vuole abbandonare presto la Serie B.
- Dennis Spinelli








