Vasto, 31 ottobre 2025 – La Procura minorile de L’Aquila ha disposto un intervento urgente per tre bambini tra i 6 e gli 8 anni, cresciuti con i genitori in un rudere isolato nel Vastese, privo di acqua corrente, luce e scuola.
Il caso era emerso nell’autunno 2024, quando l’intera famiglia era stata ricoverata per un’intossicazione da funghi raccolti nel bosco. Durante il sopralluogo, i Carabinieri hanno trovato l’abitazione in condizioni fatiscenti e prive dei servizi essenziali.
Dopo le dimissioni dall’ospedale, i servizi sociali hanno ricevuto la segnalazione.
Secondo il legale della famiglia, si tratterebbe di “una scelta di vita”, finalizzata a “preservare il legame uomo-natura“. I genitori sostengono che i figli stiano bene e seguano un percorso educativo domestico, lontano da quella che definiscono una società “avvelenata”.
Tuttavia, le relazioni degli operatori evidenziano criticità significative, tra cui:
- assenza di pediatra
- isolamento sociale
- condizioni abitative non idonee
I servizi sociali avevano proposto un piano minimo per garantire assistenza sanitaria, un alloggio adeguato e l’accesso a un centro educativo comunale, proposta rifiutata dalla famiglia.
Di conseguenza, la Procura ha richiesto l’affidamento dei bambini e una limitazione della responsabilità genitoriale, per proteggere il loro benessere.
L’avvocato dei genitori ha sottolineato che non vi sono segni di violenza o devianze nella famiglia, evidenziando la scelta consapevole dei genitori di crescere i figli in stretto contatto con la natura.

 
									 
					






