Diciassettesimo sbarco per il porto, ad attraccare alla banchina di ruva, puntuale a mezzogiorno è stata la nave Solidaire (ex Open Arms), nave ong battente bandiera tedesca con a bordo 84 migranti. Uno sbarco che si è caratterizzato per il gran numero di minori non accompagnati 36 su 84 profughi, tre le donne.
Il gruppo proviene da paesi dell’Africa subsahariana: Guinea, Nord Sudan, Camerun, Costa d’Avorio, Mali, Niger, Burkina Faso, Gambia e Senegal.

La Solidaire, di proprietà del filantropo italo-argentino Enrique Piñeyro, è la più grande delle navi ong attualmente operative nel Mediterraneo ed è anche una delle imbarcazioni più efficienti in servizio.
Alle spalle 37 missioni dagli aiuti umanitari, soccorso in mare e indagini sulla pesca illegale. Sulla fiancata, tra le onde disegnate, una frase che spiega tutto: “Per secoli gli europei sono stati migranti illegali in Africa, hanno saccheggiato, trafficato e massacrato esseri umani: questa è la conseguenza“.

Sulla banchina forze dell’ordine, polizia di frontiera, personale sanitario dell’Usmaf, Croce Rossa, Asl, Protezione civile con Frontex e la cooperativa Versoprobo che si occupa dell’accoglienza.
Una macchina organizzativa ben collaudata che è stata coordinata dalla Prefettura di Chieti. Dopo una prima identificazione e i controlli i migranti, intorno alle 13, i primi naufraghi sono stati trasferiti con i bus messi a loro disposizione nella tensostruttura di contrada Tamarete per ricevere assistenza e ristoro.
Da li sono poi partiti i gruppi verso i centri di accoglienza assegnati 14 resteranno a Chieti, 8 a Pescara e 13 Teramo, 13° L’Aquila, 6 a Dogliola 24 in provincia Foggia, altri 6 in provincia di Pescara. stabili. Solidaire era già attraccata nel porto il 21 novembre del 2024 all’epoca erano stati 50 i migranti salvati.
- Daniela Cesarii