I Militari della Capitaneria di porto di Ortona e del 14° Centro controllo area pesca della Direzione marittima di Pescara hanno sequestrato, nella mattinata di oggi (venerdì), oltre 170 kg di vongole, prive di indicazioni su tracciabilità e provenienza, destinate al mercato nero dei prodotti ittici.
Il controllo, che è stato effettuato con l’impiego di pattuglie in borghese, dislocate fin dalle prime luci dell’alba lungo punti strategici del litorale teatino, rientra nell’ambito delle operazioni che, quotidianamente, vengono svolte a tutela del corretto sfruttamento delle risorse ittiche e della salute dei consumatori, con particolare attenzione a quei settori che, già in sofferenza per scarsità della risorsa, rischiano di subire ulteriori danni da una pesca indiscriminata, a causa di soggetti che guardano solo alla domanda del mercato, in evidente aumento in questo periodo dell’anno per l’incremento estivo delle presenze di turisti.
Le vongole sono state sequestrate direttamente sulla spiaggia, in località “Postilli” del comune di Ortona, al conduttore di una imbarcazione della “piccola pesca”, una categoria che, sovente, si distingue per l’uso di attrezzi selettivi e a basso impatto ambientale, sostenibili e rispettosi di quelli che sono i limiti naturali del mare e degli ecosistemi.
Così non è stato per il pescatore sorpreso questa mattina sulla spiaggia di “Postilli”, che ha cooperato con una motovongolara per aggirare i limiti massimi giornalieri di vongole pescabili per ciascuna unità.
Il prodotto rinvenuto e sequestrato, infatti, era frutto di un trasbordo in mare aperto, effettuato direttamente da una vongolara, con l’intento di portarlo a terra e sfruttarlo in maniera illecita.
La pesca delle vongole viene gestita, come prevede la normativa europea e nazionale, da appositi consorzi, cui aderiscono le imprese del territorio, proprio al fine di tutelare la risorsa, mediante regole virtuose di commercializzazione, tracciamento e spedizione, rispettose delle cautele igienico-sanitarie, per garantire una messa in commercio, quando necessario, anche previo trattamento c.d. di “stabulazione”.
E’ evidente che condotte illecite come quella accertata questa mattina dai militari della Guardia Costiera fanno saltare tutte le predette regole di cautela e danneggiano, oltre che la risorsa e i consumatori finali, anche i pescatori onesti e ligi alle regole.
Aggirare tale articolato sistema di selezione e controllo, sbarcando le vongole in aree diverse dai tradizionali punti di sbarco in porto, altera, poi, l’intero mercato, in quanto vengono messi in commercio quantitativi senza alcun documento che ne garantisca la tracciabilità e la provenienza, con danni agli operatori della filiera che si vedono aggirati da concorrenti sleali.
Al pescatore è stata comminata una sanzione di 1.500 euro e il prodotto sequestrato, oltre 170 kg, è stato rigettato in mare nelle aree di c.d. “restoking”, trattandosi di prodotto ancora vivo e vitale.
Sono in corso, sulla base degli elementi raccolti questa mattina, ulteriori accertamenti.