Intervista ad Angelo Allegrino, Presidente ASCOM Abruzzo , e Carlos Sorrentino, Segretario Generale della Confederazione Imprese Italia
La notte come risorsa, non come problema
Tra le onde dell’Adriatico e le luci della costa abruzzese, la notte è da sempre vissuta come uno spazio di libertà, incontro e svago. Tuttavia, negli ultimi anni, tra ordinanze restrittive, tensioni sociali e crescente disaffezione giovanile, la notte si è trasformata anche in un terreno fragile. Abbiamo intervistato Angelo Allegrino, Presidente ASCOM Abruzzo, e Carlos Sorrentino, Segretario Generale della Confederazione Imprese Italia, che lanciano una proposta concreta per rigenerare la socialità notturna a Pescara e lungo la riviera.

Presidente Allegrino, qual è oggi la situazione della movida pescarese?
A. Allegrino:
Siamo in un punto critico. Se da un lato la costa resta attrattiva, dall’altro la mancanza di spazi organizzati, l’assenza di coinvolgimento diretto dei giovani e alcune ordinanze troppo rigide hanno generato un effetto contrario: meno qualità e più tensioni. Come rappresentanti del commercio, chiediamo un cambio di paradigma. I giovani non devono essere “sorvegliati speciali”, ma co-protagonisti delle politiche urbane. Serve una visione nuova della notte.
Dott. Sorrentino, cosa propone la Confederazione Imprese Italia?
C. Sorrentino:
Proponiamo un Patto di Comunità per la Notte tra istituzioni, esercenti e giovani, che trasformi la movida in un laboratorio di cittadinanza attiva. Vogliamo avviare progetti condivisi con i ragazzi, finanziati e strutturati, per renderli protagonisti di azioni culturali, creative, educative e imprenditoriali. La nostra proposta prevede la nascita di Laboratori Permanenti della Notte, con sede nei comuni costieri e coordinati da enti locali, scuole, università e associazioni.
Qual è il contesto demografico e sociale che rende urgente questa proposta?
C. Sorrentino:
Parliamo di una regione con un progressivo invecchiamento della popolazione. I giovani tra i 15 e i 29 anni in Abruzzo rappresentano solo il 14,4% della popolazione. Nella provincia di Pescara, la disoccupazione giovanile supera il 9,5%, più della media nazionale. Eppure, questa è un’area in crescita: l’area metropolitana di Pescara è una delle poche realtà abruzzesi che non si spopola, con oltre 350.000 abitanti, turismo in aumento e una densità urbana attiva.
Serve un investimento sulla partecipazione attiva e non solo sulla repressione del disagio.
Presidente Allegrino, come si possono coinvolgere realmente i giovani?
A. Allegrino:
Dando loro fiducia, strumenti e spazi. Come ASCOM-Abruzzo vogliamo mettere a disposizione le nostre sedi per ospitare percorsi di formazione, orientamento e progettazione sociale. I giovani potrebbero diventare “ambasciatori della notte responsabile”, promuovere eventi culturali, musica, arte, sport e solidarietà. Non è utopia: in altre città italiane ha funzionato. A Pescara abbiamo università, scuole superiori, centri giovanili. Mettiamoli in rete.
Quali sono le proposte concrete?
C. Sorrentino:
Ecco alcune azioni operative:
- Istituzione del “Patto Etico della Notte”, sottoscritto da esercenti, istituzioni, giovani, forze dell’ordine e associazioni, con regole condivise e campagne educative.
- Creazione di un “Marchio Territoriale Giovanile”, certificazione simbolica assegnata dai giovani stessi ai locali che promuovono inclusività, cultura, sicurezza e sostenibilità.
- Call pubbliche per idee e micro-progetti giovanili: musica live, rigenerazione urbana, arte di strada, eventi sportivi notturni, attività educative.
- Reti territoriali con scuole e università, per integrare la partecipazione giovanile nei Piani Sociali di Zona e nei regolamenti comunali della notte.
Ci sono esempi già avviati?
C. Sorrentino:
Sì. Abbiamo lanciato progetti simili in altre provincia, con ottimi risultati. . Ad esempio, sono stati coinvolti giovani studenti nei piani di sicurezza urbana durante eventi pubblici, con la supervisione anche delle Istituzioni ed imprese locali. È bastato attivare ascolto, responsabilità e visione per creare sinergie reali.
Qual è il ruolo delle istituzioni?
A. Allegrino:
Serve uno sforzo condiviso. Le ordinanze e le limitazioni non bastano. Chiediamo ai Comuni della costa – da Vasto , Francavilla a Montesilvano, da Roseto a Silvi Marina – di sostenere questi percorsi attraverso fondi dedicati, sportelli giovani e supporto logistico. Alla Regione Abruzzo chiediamo di inserire il tema della movida sostenibile e partecipata nel prossimo Piano Giovani e nei fondi FSE.
Un appello finale?
C. Sorrentino:
Ai giovani diciamo: fatevi avanti. Non aspettate che qualcuno vi dica cosa fare, proponete voi soluzioni, progetti, idee. Alle istituzioni diciamo: coinvolgeteli davvero, non solo con slogan. E alle imprese: diventate luoghi di educazione civica, non solo di consumo.
A. Allegrino:
La notte può tornare a essere una risorsa economica e sociale, se la rendiamo bella, sicura, condivisa e creativa. Insieme possiamo riscrivere il modo di vivere la notte sulla nostra riviera.