Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Chieti, in collaborazione con la Compagnia di Lanciano guidata dal Capitano Domenico Siravo, ha portato alla luce un sistema truccato ai danni dello Stato e dei lavoratori. L’indagine, ribattezzata “Oleum”, ha smascherato un ingegnoso meccanismo di frode messo in atto da un’azienda attiva nel settore dell’olio d’oliva.
Secondo quanto emerso, l’impresa si serviva di una società “di comodo” per l’assunzione della manodopera. Una sorta di “bad company”, priva di beni patrimoniali, creata ad hoc per assumersi gli oneri fiscali e previdenziali, salvo poi non versarli: ben 800 mila euro di debiti accumulati nei confronti dell’Erario. La società committente, così facendo, riusciva a garantirsi manodopera a basso costo, eludendo i costi previsti per legge.

Un vantaggio illecito ottenuto grazie alla completa sovrapposizione tra le due entità, entrambe riconducibili allo stesso gruppo imprenditoriale. Determinante, in questo caso, la collaborazione dei lavoratori, che hanno fornito testimonianze utili a ricostruire il quadro.
Le Fiamme Gialle hanno infatti scoperto che la nuova società interinale aveva sostituito una precedente – già fallita – riassumendo in blocco tutti i dipendenti (fenomeno noto come “transumanza aziendale”), mentre l’organizzazione del lavoro e la gestione erano sempre rimaste in mano all’azienda madre. L’inchiesta, coordinata dalla PM Elena Belvederesi della Procura di Lanciano, ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di due persone per reati legati all’emissione e utilizzo di fatture false. A seguito delle indagini, il GIP Massimo Canosa ha disposto il sequestro preventivo di beni, conti e quote societarie per un totale di 1.405.047,12 euro.
“Solo nell’ultimo mese, nel territorio frentano, abbiamo scoperto due casi di grave irregolarità nella somministrazione di manodopera”, ha commentato il Colonnello Michele Iadarola, Comandante Provinciale delle Fiamme Gialle. “Ci troviamo di fronte a forme evolute di caporalato, un fenomeno che richiede un continuo adattamento operativo da parte nostra. I truffatori sono sempre più organizzati e tecnologicamente preparati: per contrastarli serve una Finanza flessibile, rapida e camaleontica”.