FRANCAVILLA AL MARE- Inchiesta Truffavelox: arriva la denuncia di Francesco Trivelli, presidente regionale e legale rappresentante di Federconsumatori Abruzzo. La minoranza consiliare, intervenendo sulla questione, chiede le dimissioni dell’amministrazione comunale. Tutto è partito dall’autovelox mobile della polizia municipale sequestrato dalla procura della Repubblica di Chieti, nell’ambito di un’inchiesta con cinque vigili urbani indagati, perché rilevava superamenti di velocità mai avvenuti.
“Oltre 4 mila multe sono state emesse da uno ‘Speed Scout’ forse difettoso, attivo dal 2020 al 2022. Se il dispositivo non era correttamente verificato o configurato, migliaia di automobilisti potrebbero aver pagato sanzioni ingiuste”.
Nel frattempo, sono entrate in vigore le nuove regole ministeriali sugli autovelox, pensate per prevenire abusi nell’uso di questi dispositivi.
“Tuttavia, resta il problema dell’omologazione, distinta dall’approvazione tecnica: senza omologazione, le multe possono essere nulle” aggiunge Trivelli. Federconsumatori invita i cittadini che hanno ricevuto sanzioni potenzialmente irregolari a rivolgersi agli sportelli per una valutazione gratuita del verbale e, se necessario, avviare un ricorso.
I consiglieri di minoranza Pier Paolo Paolini (Fi) e Pino Candeloro (Fratelli d’Italia) attaccano l’amministrazione comunale e chiedono che il sindaco insieme alla giunta presentino le dimissioni:
“L’amministrazione sta dimostrando la propria inadeguatezza a governare, preferendo scaricare le colpe sulle spalle di terze società, delle quali nessuno conosce nemmeno l’esistenza, anziché affrontare a viso aperto le difficoltà che affliggono il territorio. Lo scandalo autovelox, che ha guadagnato le cronache nazionali, è l’ultimo, emblematico, segno di una situazione che si sta deteriorando ogni giorno di più. Eppure, a controllare quella polizia municipale che dovrebbe vigilare sulla legalità delle strade c’è l’amministrazione comunale tutta. Come può, quindi, affermare di non aver saputo?”
I consiglieri comunali precisano anche come sia fondamentale che i proventi delle contravvenzioni debbano essere reinvestiti in sicurezza stradale — come peraltro prevede la legge per aumentare i controlli, migliorare le strade, aumentare l’illuminazione e, in definitiva, salvaguardare l’incolumità di pedoni, ciclisti e automobilisti.