Il presidente commosso saluta la società: “Chi verrà dopo troverà una Sasi moderna, solida e credibile”
Una relazione lunga 14 pagine per ripercorrere nove anni di lavoro, scelte, investimenti e anche momenti difficili. Il presidente della Sasi, Gianfranco Basterebbe, alla conclusione del suo terzo mandato, ha voluto salutare la società e il territorio con un bilancio sentito, puntuale e carico di emozione: “I 9 anni che ci lasciamo alle spalle sono stati anni intensi di effettivo cambiamento – ha detto visibilmente commosso – la Sasi ha dovuto e saputo adeguarsi a un contesto in continuo mutamento. Chi verrà dopo di me troverà una società moderna, solida ed efficiente, con ancora tanto da fare, ma con molti passi avanti già compiuti”.

Crescita economica e sostenibilità
Dal 2015 al 2024 la Sasi ha vissuto una crescita importante sotto il profilo economico e gestionale: il fatturato è passato da 33 a 45 milioni di euro, mentre l’esposizione debitoria si è ridotta da 25 a 16 milioni. Un dato altrettanto significativo è quello del recupero crediti, che ha superato i 27 milioni di euro grazie al lavoro svolto internamente dal 2018 in poi.
Tra i risultati più rilevanti ricordati da Basterebbe, anche il piano di risanamento del settore depurazione, il potenziamento delle infrastrutture e l’aumento della resilienza della rete idrica: “Abbiamo investito oltre 120 milioni di euro e il totale potenziale sfiora i 200 milioni – ha sottolineato –. Sono scelte che guardano alla sostenibilità e al futuro”.
Particolarmente apprezzato è stato il progetto pilota nei comuni di Vasto e San Salvo, che ha fatto scuola a livello nazionale e ha aperto la strada a ulteriori finanziamenti PNRR per 14,5 milioni di euro, con l’obiettivo di ridurre le perdite idriche del 38%.
Emergenza idrica e prospettive
Inevitabile un riferimento anche alla recente emergenza idrica dell’estate 2024, che ha messo a dura prova la gestione della rete. “Le difficoltà ci hanno spinto a migliorare – ha detto Basterebbe – capisco le proteste, ma abbiamo fatto tutto il possibile per contenere i disagi”. Nonostante il perdurare del deficit di precipitazioni fino a febbraio 2025, i dati della portata delle sorgenti oggi restituiscono una situazione più rassicurante, anche se “serve comunque prudenza e attenzione, senza sprechi”.
Cultura dell’acqua e relazioni istituzionali
Non solo numeri. Il presidente ha tenuto a evidenziare anche le molteplici iniziative culturali e sociali: dal concorso per le scuole “C’era una volta l’acqua”, alle visite guidate alle sorgenti, fino alla realizzazione di un pozzo in Etiopia dedicato all’architetto Aurelio Falconio. Inoltre, in questi anni si è lavorato per “mettere a sistema” comunicazione, eventi, convegni su temi ambientali, con la collaborazione di università come quelle di Parma, Bologna, Roma, Teramo, Macerata e la storica partnership con Chieti.
Una società trasparente e rispettosa delle regole
Con tono deciso ma sereno, Basterebbe ha risposto anche alle polemiche sulla gestione del personale: “La Sasi non è un ente pubblico, ma una società partecipata che rispetta regole e contratti di natura privatistica. Gli attacchi ricevuti non rispecchiano la realtà. Abbiamo operato sempre con trasparenza e correttezza, sotto il controllo degli organismi competenti”.
Il congedo del presidente
“Non credo ai presidenti tecnici – ha aggiunto con un messaggio al futuro – serve la capacità di dialogare con i sindaci, che sono i veri proprietari della società. Conosco il loro impegno e so quanto sia complesso rispondere ai problemi dei cittadini”.
Un lungo cammino, quello di Gianfranco Basterebbe, segnato da serietà, passione e spirito di servizio, come ha ricordato lui stesso nella conferenza stampa di chiusura che si è svolta a Lanciano, nella sala “Benito Lanci” dell’ex Casa di Conversazione, alla presenza dei membri del CdA Graziella Di Filippo e Corrado Varrati, dei direttori Manuela Carlucci e Pio D’Ippolito, e del sindaco di Lanciano Filippo Paolini, ospite d’onore.
In chiusura, il suo ringraziamento sincero a quanti lo hanno accompagnato: “Ai sindaci, ai dipendenti, ai collaboratori, alla stampa e a tutti i Consigli d’Amministrazione che si sono succeduti. Insieme abbiamo costruito molto”.
Una chiusura che non è un addio, ma un passaggio di testimone, nel segno dell’impegno, della competenza e della cura per un bene essenziale: l’acqua.