CHIETI – In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, il Centro Antiviolenza Donna Alpha ha diffuso i dati relativi all’ultimo anno di attività:
- 323 contatti totali, tra richieste telefoniche e di persona;
- 187 richieste di informazioni;
- 68 consulenze legali;
- 185 donne prese in carico.
Questi dati sono stati presentati durante l’annuncio delle iniziative organizzate in collaborazione con l’Amministrazione Comunale per il 25 e il 28 novembre, presso il Museo de La Civitella e l’Auditorium Cianfarani.
Il Sindaco Diego Ferrara ha sottolineato l’importanza del Centro Antiviolenza
“Il Centro è un presidio fondamentale per il nostro territorio. L’obiettivo è dare risultati concreti, lavorando in sinergia con le associazioni e il territorio per tutelare e reinserire le donne vittime di violenza in un ambiente sicuro.”
Chiara Zappalorto, Assessora alle Pari Opportunità, ha aggiunto
“Abbiamo partecipato a un bando che ha permesso di istituire il CUAV (Centro Uomini Autori di Violenza), operativo da quasi un anno. È fondamentale sensibilizzare i giovani, spiegando cos’è la violenza e come contrastarla. Il 25 e il 28 novembre le scuole saranno coinvolte in laboratori didattici.”

I dati del Centro e il lavoro con i giovani
Marialaura Di Loreto, coordinatrice del Centro, ha dichiarato:
“I laboratori con i ragazzi toccheranno temi cruciali come il consenso, il corpo, gli stereotipi di genere, la violenza assistita e il concetto generale di violenza. Coinvolgerli direttamente è fondamentale per aumentare la consapevolezza, soprattutto alla luce dei dati: la violenza sessuale è in aumento tra le giovani generazioni, con vittime tra i 16 e i 18 anni.”
La violenza psicologica, ha aggiunto, resta la forma più comune, spesso associata a violenza economica.
Il lavoro con gli uomini autori di violenza
Giuseppe Rasetti, psicoterapeuta e coordinatore del Centro Uomini Autori di Violenza “Metamorfosi”, ha illustrato i primi risultati:
“Da marzo abbiamo registrato 10 consulenze in soli sei mesi. Tuttavia, gli uomini faticano ad affrontare il problema e a prendersi la responsabilità del cambiamento. Solo il 34% si avvicina spontaneamente, mentre il resto è coinvolto per via di processi legali. Attualmente, abbiamo un gruppo attivo di uomini autori di violenza e altri in consulenza. Si tratta di un fenomeno trasversale, indipendente da condizioni di marginalità o patologie psichiatriche.”