Soltanto quattro giorni fa è stata riportata la notizia sui problemi della Trigano Van con il mancato rinnovo di diversi contratti in scadenza ed un importante ricorso alla cassa integrzione. Un a forte situazione di sofferenza che ha giustamente fatto scattare l’allarme nelle sigle sindacali e non solo. Ieri, giovedì 25 luglio nella sede di Confindustria in Val di Sangro ieri si è tenuto il secondo incontro sull’aggiornamento dei carichi di lavoro alla luce della forte crisi di richiesta che sta interessando il settore della camperistica in tutta Europa.
Nello stabilimento della Val di Sangro in cui sono occupate circa 482 è stata scongiurata la ristrutturazione aziendale ma nei prossimi mesi saranno, come dicevamo, quasi 100 le persone a tempo determinato (principalmente in somministrazione) che non vedranno il rinnovo del contratto a tempo determinato.

“In merito al contenuto degli incontri e all’annuncio dell’uscita delle persone, lo scorso 18 luglio si è interrotta la discussione con l’azienda dopo – spiegano Fiom Cgil e Fim Cisl – abbiamo chiesto l’istituzione di un bacino, strumento dove far confluire i nominativi dei lavoratori che non vedranno il rinnovo del contratto. Questo contenitore sarebbe servito per attingervi man mano che il mercato iniziasse a riprendere quota. L’azienda non ha voluto discutere di questo punto e nella giornata di lunedì 22, a sostegno di tale richiesta, i lavoratori della Trigano in massa, hanno incrociato e braccia bloccando le linee.
Nel confronto di ieri abbiamo rinnovato la nostra richiesta sul bacino, abbiamo avuto una timida apertura da parte dell’azienda ma non di sostanza, il testo al quale siamo arrivati durante la discussione non dava nessuna garanzia e abbiamo deciso di non sottoscrivere un accordo che non fosse esigibile, non più che un semplice impegno dell’azienda che comunque ci aspettiamo”. A fronte di questa sitiazione Fiom e Fim, insieme alle Rsu, hanno dichiariato ulteriori 4 ore di sciopero per ogni fine turno della giornata di oggi venerdì 26 luglio.