Una società fittizia con sede in tutta Italia ed anche nella Provincia di Chieti vendeva macchinari inesistenti.
Secondo l’indagine della guardia di finanza del comando provinciale di Treviso, aveva messo a punto un sistema di truffe seriali ai danni delle società di leasing. Le fiamme gialle hanno denunciato trenta persone e accertato il coinvolgimento di ventidue imprese con sede, oltre che nel Trevigiano e nel Chietino, anche nelle province di Bergamo, Brescia, Caserta, Ferrara, Milano, Napoli, Padova, Rovigo, Roma, Salerno e Venezia.
L’indagine, coordinata dalla procura della Repubblica di Treviso, ha scoperchiato quello che viene ritenuto il meccanismo fraudolento tramite cui agivano gli indagati. Secondo quanto ricostruito, inizialmente veniva proposto alle società di leasing l’acquisto di un bene industriale, poi rivelatosi inesistente, per la successiva locazione a un soggetto terzo, reperito e proposto dallo stesso fornitore del bene.

In seguito, veniva stipulato un contratto di locazione del bene mobile tra la società di leasing e l’impresa conduttrice indicata dal fornitore originario. A quel punto, lo stesso fornitore provvedeva all’invio alle società di leasing della documentazione tecnica e di quella relativa al trasporto del bene industriale presso il conduttore, alla messa in funzionamento e al collaudo.
Infine, però, il contratto di leasing non veniva onorato, oppure venivano pagate solamente le prime rate da parte dei conduttori, che successivamente facevano perdere le proprie tracce.
Cinque dei trenta indagati devono rispondere di associazione per delinquere: sono ritenuti responsabili di aver costituito un gruppo criminale con lo specifico fine di danneggiare cinque società di leasing, attive tra le province di Milano, Venezia, Siena e Bologna. A tutti viene inoltre contestata la truffa, aggravata dall’abuso di prestazione d’opera, per aver predisposto, con artifici e raggiri – e in particolare attraverso falsi collaudi e repertori fotografici alterati – atti idonei a ritenere realmente esistenti i macchinari proposti in vendita alle società di leasing, simulandone la cessione ai conduttori finali mediante il ricorso a falsi documenti di trasporto.