Nel cuore di Lanciano, a pochi passi dai Funai, si ergeva un edificio antico, quasi malmesso ma all’interno nascondeva uno scrigno che per decenni ha incantato e affascinato intere generazioni di giovani e meno giovani.
La Papera Pub, il primo locale del suo genere nella città, è stato molto più di un semplice punto di incontro: è diventato un vero e proprio mito, un simbolo di libertà e di divertimento per gli abitanti di Lanciano e dintorni.
Tutto ebbe inizio nei lontani anni ’80, quando Nicola Ucci, per tutti lo Zio, fresco di laurea in sociologia, si trovò di fronte a un bivio: partire per il nord in cerca di lavoro o restare nella sua amata Lanciano.
La sua passione per i locali notturni tedeschi, scoperta durante i suoi soggiorni estivi di lavoro in Germania, lo spinse a compiere un gesto audace: aprire un locale simile proprio nella sua città natale
Con l’aiuto del suo vecchio amico d’infanzia, Vittorio Sciascia, Nick mise in atto il suo piano. Vittorio, fortunatamente entrò a lavorare al Comune e Nick, Lo Zio, diventò così il responsabile ufficiale del locale.
La scelta della location fu altrettanto importante: la cantina di Zi Rocche, soprannominato “Zi Rocche la papera muta”, divenne il luogo perfetto per dare vita al Papera Pub.
Dopo un lungo lavoro di restauro, il locale finalmente aprì le sue porte il 15 agosto 1982, suscitando un’immensa curiosità tra gli abitanti della città.
Inizialmente, molti credevano che la Papera Pub fosse una sorta di nightclub, ma ben presto si resero conto che era molto di più. Anche se all’inizio era considerato un luogo non adatto ai “bravi ragazzi” della città, presto il pregiudizio si dissolse, lasciando spazio a una nuova era di divertimento e socializzazione.
Nel 1987, una nuova figura entrò a far parte della storia del Papera Pub: una donna dal cuore grande che presto divenne una figura amata da tutti. Sabrina Di Sante, moglie dello Zio, descritta da tutti come una seconda madre per tutti i ragazzi del locale.
Avvolgeva i panini in bianchissimi tovaglioli e li portava in mano ai ragazzi, diffondendo amore e calore in ogni gesto.
Un ritaglio di un articolo dell'epoca del Messaggero a firma di Vittorio Spadano
Era un luogo dove non mancava certo la cultura, con giornali e libri a disposizione dei clienti.
Ma non c’era spocchia, solo un’atmosfera accogliente e inclusiva, dove tutti potevano sentirsi a casa propria
E così, il Papera Pub ha continuato a prosperare nel corso degli anni, diventando un punto fermo nella vita notturna di Lanciano. Inoltre, come racconta Sabrina Di Sante, c’erano anche momenti di scoperta e di condivisione culturale.
“Noi andavamo a Bologna da Nannucci a prendere le prime videocassette musicali prima dell’avvento delle videoteche a Lanciano,” ricorda, “Concerti tipo Live AID di Bob Geldof.”
Questi momenti, in cui la musica e la cultura si fondevano con l’atmosfera del Papera Pub, hanno contribuito a rendere il locale ancora più speciale e significativo per la comunità di Lanciano.
Le storie sulla Papera Pub sono molteplici e variegate: alcuni ricordano le serate trascorse tra amici al tavolo del biliardo, mentre altri evocano le intense discussioni filosofiche accanto al bancone del bar. Persino la professoressa d’inglese invitava i suoi studenti a frequentare il locale, spiegando loro le differenze tra un pub e un normale bar.
E così, il Papera Pub ha continuato a prosperare nel corso degli anni, diventando un punto fermo nella vita notturna di Lanciano.
Anche se oggi le sue porte sono chiuse da tempo, gli ultimi clienti hanno varcato la sua porta nel 2013, i ricordi e le storie che ha lasciato dietro di sé vivono ancora nei cuori di coloro che hanno avuto la fortuna di varcare la soglia di quel magico luogo. Il Papera Pub rimarrà per sempre un’icona di Lanciano, un simbolo di una generazione che ha saputo trasformare un semplice locale in una leggenda vivente.
Dite la verità cosa dareste per uno “SGAMATO?”…il panino più buono del creato?
- Clara Labrozzi