3 aprile 2014: sono passati dieci anni da quando il destino spense il talento di Massimo Scalingi attaccante nativo di Castelfrentano, ricordato ancora oggi per il suo innato istinto per il gol e per una carriera lunga, che lo ha portato a girare l’Italia e a vestire i colori di tante società blasonate come il Foggia.
Fu forse proprio nel centro pugliese e con addosso il rossonero dei “satanelli” che Massimo visse l’apice della sua storia facendo il suo esordio in serie B e giocando con gente come Delio Rossi, Elio Gustinetti e Paolo De Giovanni.
Tra i ricordi più belli di Foggia, come non citare la stagione 1981-1982 con una presenza in panchina a San Siro contro il Milan, nobile decaduto, ed il gol in Coppa Italia all’Udinese di Zico
Il rossonero lo aveva anche indossato a casa, con la Virtus Lanciano, uno dei tanti club che ne apprezzarono le qualità ed il talento, qualità questa che lo spinse ad un peregrinare sportivo partito con il campionato di Promozione giocato con il Castel Frentanoe che lo portò anche a Cattolica, Isernia, Bastia Umbra e Mazara del Vallo.
Prolificità e longevità erano due delle sue caratteristiche visti gli oltre 51 gol segnati ed una carriera che lo vide protagonista ben oltre l’età in cui molti calciatori avevano già detto addio al rettangolo di gioco.
«In tutta sincerità – si legge nell’articolo pubblicato da Stefano De Cristofaro sul sito della Lnd Abruzzo – non mi ci vedo a giocare tra gli Amatori e finché la voglia e la salute mi assisteranno conto di continuare in ambito dilettantistico, non pretendendo ovviamente un posto da titolare».
Queste le sue dichiarazioni in un’intervista risalente agli inizi del 2012, quando era tornato a vestire la maglia del Castel Frentano (formazione partecipante al campionato di Prima Categoria), società per la quale ricopriva anche i ruoli di presidente e allenatore.
Un vero bomber e capocanniere “titolo – sottolinea ancora De Cristofaro – conquistato a quarantatré anni suonati nelle file dell’Altinese 2000 e nel campionato di Seconda Categoria, chiuso con la bellezza di trentasette reti all’attivo” ma soprattutto un uomo di cui a distanza di dieci anni dalla morte vengono ancora ricordate ed ammirate le virtù ed i valori.
. Simone Cortese