CHIETI- Il Tribunale di Chieti ha reso noto la decisione sul futuro di Teateservizi, ufficializzando il fallimento della partecipata del Comune con la nomina del curatore.
“Abbiamo cercato di salvare una società che quando siamo stati eletti era già in condizioni più che critiche, con tre esercizi di bilancio non ancora approvati –spiegano il sindaco Diego Ferrara e il presidente del Consiglio comunale Luigi Febo – Abbiamo subito lavorato perché l’epilogo potesse essere diverso dal fallimento per arrivare a un risanamento della società, il tutto in condizioni difficilissime per via della situazione economica e finanziaria in cui già versava l’ente e che ha portato al dissesto. Avevamo scelto la via della cura, anche per Teateservizi, sia per tutelare le tante e delicate funzioni che la società assolve per il Comune, sia per il fattore umano, i lavoratori, che sono stati la nostra più grande preoccupazione, da sempre. Sebbene non sia l’epilogo auspicato, la sentenza c’è, va rispettata e sempre nel ruolo di garanti, seguiremo la delicata fase delle conseguenze della decisione presa dai giudici”.
Il primo cittadino respinge le richieste di dimissioni: ” Non ci siamo tirati indietro mai in questi tre anni e non lo faremo certamente oggi. Il dissesto e la mancata gestione delle relazioni con cittadinanza e fornitori, la situazione delle partecipate che ha portato al fallimento di Teateservizi, sono baratri ed emergenze che chi governa ora non ha contribuito a creare. Appare dunque incomprensibile che si chiedano le nostre dimissioni, a fronte di negligenze e inerzie riconducibili ad altri. Moralmente siamo tranquilli, anche perché a fare chiarezza sulle cause del fallimento saranno la Procura e le altre autorità competenti che da anni indagano sulla società”.
Il servizio di riscossione, fondamentale per l’ente, non si fermerà: l’utenza potrà continuare ad effettuare i pagamenti, solo che, nelle more dell’insediamento del curatore non potrà farlo direttamente agli sportelli di Teateservizi, dove l’attività di ricevimento dell’utenza è stata sospesa. Si tratta di un’esigenza solo temporanea e che, soprattutto, riguarda solo parte dell’utenza, ossia quella che ha bisogno di contattare gli uffici per rettificare o verificare la propria posizione contributiva o fare altre operazioni, dunque, non esime tutti gli altri dagli adempimenti richiesti.