Altro giro, altro appuntamento sotto le note della rubrica Musica Essenziale, il luogo dedicato agli artisti del nostro meraviglioso palcoscenico. Oggi siamo con Simone D’Alessandro, talento ormai riconosciuto anche oltre i confini regionali. Ma conosciamo meglio il nostro ospite
Classe 1992, Simone manifesta sin da subito interesse e passione verso il proprio strumento, iniziando a studiare batteria in tenera età presso l’Accademia Musicale Pescarese sotto la guida del Maestro Massimo Di Rocco, con il quale studierà anche percussioni classiche presso il Conservatorio Alfredo Casella de L’Aquila.
Nel 2019 si laurea con lode e menzione presso il Conservatorio Di Musica Luisa D’Annunzio di Pescara in Batteria e Percussioni Jazz sotto la guida del M° Pierpaolo Bisogno.
Batterista e percussionista dei gruppi Angelo Valori & Medit Orchestra, Angelo Valori & Medit Voices e Mo’ Better Band, ha collaborato con artisti di fama nazionale ed internazionale quali Mogol, Morgan, Serena Brancale, Angelo Valori, Maurizio Rolli, Max Ionata, Teo Ciavarella, Virginia Raffaele, Giovanni Block, Paolo Talanca, Dan Moretti, Roberto Molinelli, JB Scott, Lisa Kelly, Dick Dunscomb.
Inoltre nel 2023 ha preso parte alla trasmissione televisiva “Stra…Morgan” andata in onda su Rai2 nell’aprile 2023 dove ha accompagnato artisti del calibro di: Tony Hadley, Vinicio Capossela, Dolcenera, Giovanni Caccamo, Chiara Galiazzo, Avincola, Carlo Guaitoli e Paolo Rossi.
Ha suonato in alcuni dei più importanti festival italiani quali Sanremo Summer Symphony 2022, Pescara Jazz, Locomotive Jazz Festival, Il Jazz Italiano Per Le Terre Del Sisma, Jazz&Image, Festival Internazionale Di Mezza Estate, Festival Nazionale dei Conservatori, Ancona Jazz Festival, LaSpezia Jazz Festival, Muntagn In Jazz, Ancona Jazz, Villaggio Coldiretti c/o Circo Massimo di Roma, Montepagano Jazz Festival… insomma, un vero musicista e un autentico “veterano” della percussione.
Ciao Simone e benvenuto su Musica Essenziale, come stai?
Ciao Dennis, tutto bene e grazie mille per l’invito. E’ un vero piacere scambiare nuovamente quattro chiacchiere.
Domanda ormai di rito per la nostra rubrica: cos’è per te la musica?
E’ una domanda su cui potrei parlare per ore ma mi limito a dire che la Musica è la mia migliore amica, mi accompagna da sempre nella vita di tutti i giorni e da più di vent’anni ormai (o per fortuna) è diventata la mia “partner in crime”
Hai studiato tanto e il merito ti ha portato a calcare i palcoscenici più importanti. In una società proiettata verso l’apparenza del successo “semplice” anche in ambito musicale, quanto è stato importante studiare?
Parafrasando una frase di Boniperti “Studiare non è importante, è l’unica cosa che conta”. Ma questo concetto non rimane circoscritto solo nell’ambito musicale ma lo estenderei in qualsiasi campo/disciplina: la passione genera lo studio, lo studio genera cultura e la cultura rende liberi da schemi e pregiudizi proiettandoci verso una società migliore.
Hai avuto modo di conoscere artisti internazionali: qual è stata l’esperienza più formativa e che ricordi ancora con grande entusiasmo?
Tutte le esperienze hanno un posto riservato nel mio cuore perchè tutte sono diverse e tutte mi hanno lasciato un segno indelebile.
Se proprio dovessi scegliere, direi “StraMorgan” per diversi motivi: quattro puntate su quattro cantautori diversi, ogni cantautore veniva paragonato ad un alter ego internazionale, in ogni puntata c’erano diversi ospiti di caratura nazionale ed internazionale. Tutto ciò porta ad avere stili musicali diversi e differenti modi di approcciare lo strumento oltre al fatto che lavorare in Rai è una cosa pazzesca e che ci siamo divertiti da pazzi.
Veniamo a noi, o meglio a “voi”: condividi un legame speciale con la batteria, spesso però, almeno per la generalità del grande pubblico, questo ruolo viene sottovalutato. Affrontiamo a 360° questo argomento: non solo percussioni e tempi ai brani, potremmo definire la batteria come il cuore del brano?
Guarda devo dirti che ci sono strumenti che sono più sottovalutati e colgo l’occasione per mandare un pensiero commosso agli amici bassisti: ragazzi… coraggio!
Scherzi a parte mi limito a raccontare cosa dico sempre ai bambini ed ai ragazzi che intraprendono un percorso di studi con me: anche il rumore di un vetro rotto può diventare musica a condizione che abbia criterio all’interno del contesto musicale ed il criterio è conferito dal ritmo e dal tempo.
Uno splendido esempio può essere l’intro di Money dei Pink Floyd: all’inizio si sentono solo rumori di registratori di cassa e monete che si susseguono senza alcun legame tra essi. Pian piano però iniziano a formare un ritmo ed è lì che noi iniziamo a battere il piede perché ci piace!
Il jazz è ricorrente all’interno del tuo percorso. Possiamo dire che è il tuo genere preferito o hai ulteriori preferenze?
Il mio è stato ed è ancora un percorso di studi particolare perchè ho iniziato studiando batteria pop/rock, sono passato per le percussioni classiche per poi laurearmi in batteria jazz ma contemporaneamente continuo a studiare tutto ciò che mi affascina, quindi diciamo che non ho un genere musicale preferito.
Posso dire che ho dei gusti ibridi per non dire che sono un super e perenne indeciso. Amo suonare ed ascoltare di tutto dal jazz al rock passando per il pop, il blues e la musica classica così come amo suonare ed ascoltare tutte le varie sfaccettature che nascono dall’incontro di questi generi che sembrano tanto lontani tra loro ma sono più affini di quanto si possa immaginare.
Se ti chiedessi un personaggio iconico nella storia della musica, a chi penseresti?
Ah bella domanda. Dato che prima ti ho detto che sono un mega indeciso, vale lo stesso se ti dico che non ne ho la più pallida idea?
Il cuore dice Freddie Mercury perchè ho iniziato a suonare con il mito dei Queen, il cervello ne dice tantissimi come Bach, Beethoven, Verdi, Puccini, Duke Ellington, Miles Davis, Wayne Shorter, Chick Corea, Joe Zawinul, Pat Metheny, i Beatles (menzione speciale per George Harrison che per me era un genio totale), David Bowie, Ennio Morricone, John Williams, e chi più ne ha più ne metta!
E un consiglio ai giovani musicisti che vogliono intraprendere questo percorso?
Il Maestro Yoda direbbe “Fare o non fare, non c’è provare”
Siate voi gli artefici del vostro bagaglio culturale: accogliete più consigli possibili ma abbiate sempre la voglia e la curiosità di scoprire qualcosa di nuovo e di andare oltre qualsiasi etichetta. Non fermatevi mai al sentito dire perchè il pregiudizio è la cosa più stupida che l’essere umano possa avere.
Ci salutiamo con un augurio e un invito per i tuoi prossimi impegni musicali
Grazie ancora Dennis, un forte abbraccio a te, a tutta la redazione e a tutti i lettori. Spero di incontravi sopra o sotto il palco quanto prima!
- Dennis Spinelli