Riceviamo e pubblichiamo con piacere la lettera del signor Luciano Di Giulio da Tollo, in cui ci racconta la vicenda di suo nonno Giustino, al fronte durante la Seconda Guerra Mondiale e caduto in Germania.
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Tollo – In tutti mesi dell’anno si dovrebbe rendere onore ai soldati caduti a difesa della Patria. Lo scrivente vuole ricordare suo nonno, il Caporale Maggiore Giustino D’Angelo nato a Guardiagrele in provincia di Chieti e fucilato nel campo di concentramento di Bitterfeld in Germania. Oggi le spoglie di mio nonno riposano nella sua Guardiagrele nel piccolo sacrario militare di contrada San Donato.
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A Bitterfeld in Germania, dove morì, nel 1943 nel pieno del Secondo Conflitto Mondiale, fu creato un campo di concentramento “riservato” solo ai militari graduati Italiani che “avevano rifiutato”, in cambio della libertà, di aderire al regime collaborazionista della Germania Nazifascista.
“Caro Nonno Giustino – scrive il nipote Luciano – ho raccontato le tue vicissitudini e traversie per fare sì che non tu non venga mai dimenticato. Purtroppo in guerra per difendere la propria patria, tutte le difficoltà venivano superate con le armi ma anche con il coraggio“
Coraggio che ti guidato purtroppo fino alla tua morte per fucilazione. Negli anni passati in ta memoria, ha ricevuto l’attestato di Combattente per la Libertà.Non collaborazionista, perché coraggiosamente non si ti eri mai piegato ai nazifascisti, accettando di morire per la “Madre Patria”.
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Proprio per questo motivo – scrive ancora il signor Di Giulio – non ti posso dimenticare, anzi non ti voglio dimenticare, e voglio che la tua vita sia di esempio a tanti, soprattutto oggi che, a mio modesto avviso, non si capisce più cosa significa sacrificarsi per il Bene Comune! Mio nonno non era un eroe, ma sacrificò la sua vita per la democrazia e la pace”
. Simone Cortese