ORTONA- Dopo l’annosa questione della bretella, si sblocca un’altra importante opera per lo sviluppo del territorio stiamo parlando del dragaggio del porto. Il 20 dicembre, infatti, avverrà la firma del contratto con l’Ati che effettuerà le escavazioni nel porto. Il documento sarà siglato nel corso dell’assemblea generale del Comitato porto del Comune, convocato per le ore 17 alla presenza del presidente della Regione, del comandante del Porto, del presidente dell’Autorità di Sistema del mare Adriatico centrale.
Un avvenimento, si diceva, atteso da anni e anni a causa non solo di un lungo contenzioso, ma anche di tanti passaggi tecnici, uno tra tanti la caratterizzazione delle sabbie e la individuazione dei luoghi di ripartizione delle sabbie da scarto, che arriva finalmente nella sua fase finale con la sottoscrizione del contratto con l’associazione temporanea d’impresa che si è aggiudicata i lavori.
La notizia era stata data, nel corso della giornata, dal gruppo consiliare di minoranza che in una nota aveva precisato
“Da dicembre 2018, da quando si è concluso il relativo contenzioso, l’amministrazione non è riuscita a far iniziare i lavori, con gravi ripercussioni per l’economia portuale e cittadina. Solo grazie alle nostre continue sollecitazioni e al monitoraggio che abbiamo avviato con il Comitato porto, sin dallo scorso anno, siamo riusciti a far sbloccare una situazione gravemente compromessa dall’inerzia dell’amministrazione comunale, incapace di andare oltre l’ordinario e la sterile propaganda elettorale”.
Pronta la replica del primo cittadino
“I consiglieri di opposizione- sottolinea il sindaco Leo Castiglione- rivendicano un risultato sulla base delle loro sollecitazioni? Forse perché ignorano la procedura o consapevolmente vogliono nasconderla ai cittadini per mettere in cattiva luce il grande lavoro che in silenzio è stato svolto in questi anni dagli amministratori e dai tecnici del settore competente.
Questo non è un risultato per l’opposizione o per la maggioranza ma un risultato per la città e per il suo sviluppo economico. L’escavazione dei fondali consentirà allo scalo ortonese di ampliare la propria attività e rafforzare il proprio ruolo nell’Adriatico, ampliando così anche il potenziale dell’indotto”.
Nella questione interviene anche il neo assessore al ramo Tommaso Cieri per spiegare i dettagli del complesso iter
“Come già spiegato ai consiglieri di opposizione rispondendo a una loro interrogazione l’ultima autorizzazione della Regione è datata 10 maggio ed è la quarta autorizzazione ambientale in ordine temporale dopo quelle adottate con giudizio CCR-VIA n. 3385 del 30.3.2021 e le determinazioni DPC026/317 del 15.12.2021 e DPC026/116 del 24.5.2022, consentendo così alla ditta aggiudicataria la elaborazione del progetto definitivo stralcio e aggiornamento del piano di monitoraggio ambientale secondo tutte le prescrizioni.
Dopo di che il progetto definitivo è stato inviato al tecnico verificatore che ha provveduto alle verifiche di legge e successivamente è stato approvato dalla giunta comunale il 09 novembre. Dopo aver già preventivamente chiesto e ottenuto il parere dell’Arta sul piano esecutivo dei monitoraggi ambientali e aver acquisito la documentazione da parte della ditta siamo pronti alla stipula e a dare il via ai lavori”.
Dal momento della firma del contratto la ditta dovrà avviare la verifica bellica e il piano di monitoraggio ambientale, una volta ottenuto il riscontro dall’Arta su quest’ultimo la ditta avrà circa 150 giorni per completare le operazioni di escavazione.
“Ridurre un procedimento complesso e farraginoso come questo- conclude Leo Castiglione- a una battuta da social che imputa alla mia amministrazione l’incapacità di far iniziare i lavori, denota non solo una totale mancanza di nozioni tecnico-amministrative, ma anche una scarsa lungimiranza politica visto che gli enti interessati nella formazione del procedimento erano diversi, a partire dalla Regione”.
- Daniela Cesarii