Poche settimane fa l’ufficializzazione della candidatura alla corsa alle elezioni regionali. Oggi le dimissioni dalla presidenza del Consorzio fieristico di Lanciano. Una scelta indotta o presa autonomamente?
I detrattori dell’avvocato Di Campli, che in questi giorni avevano paventato questa ipotesi non ci giurerebbero
A 4 mesi dalle elezioni politiche regionali a Lanciano sembra volersi decidere il futuro del centro destra abruzzese.
Ma è davvero così?
Perchè gli occhi della politica regionale sembrano tutti puntati in frentania? E’ forse solo mancanza di un animo che unisca gli umori e gli intenti del centro destra così come fu per la scelta del candidato sindaco?
Riportiamo integralmente il comunicato di Donato Di Campli.
Ho consegnato al Sindaco Filippo Paolini la lettera con le mie dimissioni da Presidente del Consorzio Fiera Lanciano.
Si tratta di una scelta presa a malincuore, ma dettata da un profondo senso di responsabilità, legata alla mia candidatura alle prossime elezioni regionali di marzo 2024.
La legge regionale 51 del 2004 all’art. 2 classifica come ineleggibili “amministratori e dirigenti con funzioni di rappresentanza di ente o azienda dipendente dalla Regione….”.
Ora il termine “dipendente” si presta a diverse interpretazioni nel caso della Fiera, ma la sola eventualità che potrebbe aprirsi una controversia da dirimere in punta di diritto, portando nell’agone giudiziario l’ente che ho l’onore di rappresentare, mi creerebbe un profondo disagio.
Non posso e non voglio trascinare la Fiera dentro contrasti e polemiche di altra natura, totalmente estranee alla sua mission, e desidero metterla al riparo dalle dinamiche che si sviluppano intorno a una campagna elettorale.
Il mio desiderio di preservarla supera il dispiacere di doverla lasciare, perché esserne alla guida è stata una delle più stimolanti opportunità che mi siano capitate. Mi sono buttato a capofitto in un lavoro non facile, portato avanti investendo su progetti ed attività che hanno messo insieme l’aspetto economico, ambientale e sociale.
Lascio i conti più che in ordine, con un molto saldo positivo e progetti avviati che possono essere agevolmente portati a compimento nei mesi a venire.
Non avrei sinceramente pensato di concludere il mio mandato in tempi così brevi, ma accettare una candidatura comporta rinunce e impone senso di responsabilità. La mia è, in questo caso, quella di tenere la Fiera fuori dalla campagna elettorale ed essere io libero di poterla affrontare, in trasparenza e senza confusione di ruoli.
È stata una decisione meditata e sofferta, ma per il bene di Fiera Lanciano è una strada obbligata.