CHIETI- Riunione del tavolo operativo per fare il punto sulla situazione della frana in corso in via Arenazze dal 14 ottobre. “La situazione è in evoluzione, la ditta che sta operando, di concerto con i nostri tecnici, quelli dell’Aca, Genio civile e della Protezione civile. E’ riuscita a canalizzare il flusso di acqua che fuoriesce dal terreno, facendolo defluire quasi totalmente nella rete di raccolta della via – spiega il sindaco Diego Ferrara.
Tale evoluzione ha subito avuto un effetto positivo, tant’è che a valle dello smottamento la strada si sta asciugando. Ma la situazione resta delicata, in quanto non si è ancora riusciti a capire la natura della fuoriuscita di acqua, che in base alle analisi compiute dall’Arta, non è acqua reflua e stando alle informazioni che ci arrivano dai tecnici, potrebbe essere acqua potabile o di falda. In ogni caso si agirà sulla messa in sicurezza del fronte, attraverso interventi finalizzati a stabilizzare lo smottamento e a irreggimentare le acque”.
Sembrerebbe si tratti di un episodio locale, quindi non collegato al fenomeno di dissesto che riguarda le altre aree sovrastanti via Arenazze ovvero via Gran Sasso, via Don Minzoni già interessate da atti e ordinanze per la tutela della pubblica incolumità.
Su queste aree continueranno monitoraggi e analisi per attivare interventi risolutivi, mentre il tavolo su via Arenazze sarà trasformato in un luogo di confronto e di decisione permanente con lo scopo non solo di programmare lavori dove serve ma anche di informare la città intera.
A tale proposito l’amministrazione vuole istituzionalizzare istituzionalizzare il ruolo di portavoce del tavolo.
“Attraverso il riconoscimento dello stato di emergenza, da noi richiesto proprio a fronte dell’aggravarsi della situazione della zona- continua il sindaco- abbiamo oggi uno strumento di attività aperto, nel senso che potremmo fare ricorso a risorse nazionali che sono necessarie e che il Comune non ha e non può anticipare per intervenire a causa del dissesto economico-finanziario.
Ci stiamo adoperando anche affinché sia possibile riconoscere alle persone che hanno perso casa e che hanno dovuto trovare una sistemazione diversa, l’accesso ai fondi per l’autonoma sistemazione che verranno messi a disposizione dalla Protezione civile proprio grazie al riconoscimento dello stato di emergenza”.
- Daniela Cesarii