ORTONA- In un incontro pubblico avvenuto nella serata di domenica, lungo corso Vittorio Emanuele, gli otto consiglieri di minoranza, del gruppo “Uniti per Ortona”, hanno cercato di spiegare alla città le ragioni della crisi politica che ormai da mesi si trascina ma soprattutto hanno presentato un pacchetto di proposte concrete.
“Volevamo fare il punto sulla situazione della città – spiegano i consiglieri Ilario Cocciola, Angelo Di Nardo, Franco Vanni, Gianluca Coletti, Simonetta Schiazza, Lucia Simona Rabottini, Antonio Sorgetti e Italia Cocco- ribadire la quantità e la qualità del lavoro che abbiamo portato avanti nel corso di questi mesi. Perché non possiamo e non vogliamo essere confusi con il nulla rappresentato da chi amministra”.
La macchina amministrativa procede davvero a rilento, a tratti, per l’opposizione, è del tutto ferma:
Si fa fatica a garantire il numero legale nelle riunione di commissione in cui si dovrebbero approfondire i problemi del territorio da discutere poi in Consiglio, dei 16 consigli convocati 11 sono stati richiesti al presidente del consiglio dalla minoranza.
Ed è proprio la carica del presidente del consiglio, Vicenzo Polidori, ad essere finita sotto accusa:
“La sua figura è diventata sostanzialmente merce di scambio, utile a garantire o equilibrare posizioni di potere, con uno svilimento totale della funzione di garanzia che le è propria” rimarcano i consiglieri.
Da più parti infatti si parlava di una sostituzione sullo scranno di Polidori con il Consigliere Emore Cauti o con un membro del suo schieramento dopo il suo repentino passaggio in maggioranza in primavera. La minoranza ha anche chiesto la revoca dell’incarico.
Sotto attacco anche la stessa giunta che manca da tempo di una quota rosa dopo le dimissioni dell’assessore alle politiche sociali Paola di Sipio.
“La giunta è monca, illegittima, e questo mette a rischio anche le poche e ordinarie deliberazioni assunte. E’ arrivato anche un richiamo formale, che ricorda come, al momento, non sia soddisfatto il requisito dell’equilibrio di genere.
E il sindaco Castiglione non sa come muoversi, prigioniero di promesse che non è più capace di mantenere” precisa il gruppo che aggiunge “Non fanno scelte, non prendono decisioni: l’unico calcolo che riescono a fare è quello del numero legale, utile a far saltare ogni consiglio comunale in cui si trovano in difficoltà”.
Il risultato, per la minoranza è sotto gli occhi di tutti
“Una città con l’economia prosciugata che non ha saputo approfittare dell’importante opportunità offerta dai mesi estivi in cui la Costa dei trabocchi ha vissuto una stagione felice. La soluzione possibile è evidente a tutti, persino al sindaco che continua a negarla i cittadini devono poter tornare a scegliere, questa giunta deve tornare a casa e dare modo a chi vuole lavorare di impegnarsi per la città.
I nostri progetti sono evidenti, trasparenti e concreti e, pur con sensibilità diverse, in questi mesi li abbiamo portati avanti con una visione comune di bene della città, con compattezza e coerenza”.
- Daniela Cesarii