ORTONA – Nuovo blitz contro i pescatori di frodo della Capitaneria di porto.
Dopo le sanzioni elevate nelle scorse settimane, la notte scorsa, i militari della Capitaneria di porto hanno sequestrato oltre 2mila ricci e 100 kg di polpi irregolarmente. Sono stati pescati nel tratto di mare sottostante Castello Aragonese da due squadre di pescatori abusivi provenienti da diverse regioni del sud Italia.
Il sequestro è stato possibile grazie ad un’attenta attività di osservazione avviata dalla Guardia Costiera sulla scorta di segnalazioni dei cittadini.
Sono stati dapprima individuati i veicoli sospettati di fungere da raccolta e trasporto del prodotto ittico, e successivamente gli specchi acquei scelti dai pescatori di frodo.
Una volta individuati i sub in attività, i militari hanno dovuto attendere con pazienza diverse ore, appostati tra gli scogli, in attesa dell’uscita dall’acqua con il pescato.
I sub farebbero capo a due diversi gruppi provenienti da fuori regione. Uno dedito alla pesca e distribuzione al mercato nero dei polpi. L’altro a quella dei ricci, specie ittiche particolarmente richieste dal mercato del sud Italia. Se prelevate in maniera così indiscriminata e continua, rischiano di depauperare in maniera irreversibile i fondali marini.
Per i responsabili è scattata la sanzione pecuniaria di 2mila euro, oltre al sequestro del pescato e dell’attrezzatura.
Sia i ricci che i polpi sono stati immediatamente rigettati in mare così da assicurane la sopravvivenza e garantire il ripopolamento dei fondali.
“Purtroppo – osserva la Capitaneria di porto in una nota – la continua domanda del mercato, unita agli importanti guadagni, fa sì che il fenomeno della pesca illegale di ricci di mare e di polpi, sia in costante crescita lungo la costa teatina.
Oltre all’impatto negativo sull’ambiente marino, la pesca di frodo incide anche sulla concorrenza leale della filiera ittica, danneggiando gli onesti operatori del settore, e crea anche rischi per la salute umana, trattandosi di prodotto che sfugge alle previste procedure di controllo e conservazione previste dalle norme in materia igienico sanitaria”.
Con il fermo pesca per il settore dello strascico, poi, iniziato il 19 agosto, i controlli saranno continui lungo l’intera filiera ittica, proprio per evitare che gli abusivi, nei diversi ambiti, possano agire a danno dei pescatori rispettosi delle regole e delle risorse ittiche.
Sono già 2 i ristoranti sanzionati, solo nell’ultimo periodo, per carenze nella documentazione di tracciabilità, cui si aggiungono altre 2 sanzioni elevate a veicoli con a bordo pesce di cui non è stato possibile risalire alla provenienza: si tratta ovviamente di irregolarità poste in essere proprio per nascondere il prodotto pescato illecitamente.
- Daniela Cesarii