Perdonanza Celestiniana 729. Il conto alla rovescia è concluso.
Ha preso il via ufficialmente ieri sera la 729esima edizione della Perdonanza Celestiniana dell’Aquila.
Alle ore 21:30 circa, il sindaco Pierluigi Biondi ha acceso il Braciere della Pace con il Fuoco del Morrone che, ogni anno, viene portato dall’Associazione Comitato Festa Perdonanza Celestiniana ICH dall’eremo celestiniano di Sant’Onofrio (Sulmona), da dove è partito il 16 agosto, fino capoluogo abruzzese, ripercorrendo il tragitto che Pietro Angelerio affrontò nell’estate del 1294, per arrivare a L’Aquila e vestire le insegne da Papa (con il nome di Celestino V), dopo la proclamazione avvenuta nel conclave di Perugia del 5 luglio di quell’anno.
Simbolicamente, gli ultimi tedofori, ossia gli ultimi a portare la fiaccola, sono stati Tullio De Rubeis ed Italo Ettorre. Il primo, nipote di Don Tullio, promotore della Perdonanza moderna che compie, quest’anno 40 anni, il secondo che è lo stesso ultimo tedoforo di 40 anni fa. La storia che si ripete e si rinnova, nel rito della Perdonanza Celestiniana dell’Aquila.
Prima della cerimonia inaugurale, il saluto delle autorità è stato portato al pubblico presente a Collemaggio dal sottosegretario del Ministero della Cultura, l’On. Gianmarco Mazzi, dallo stesso sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, dal vicepresidente della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente, dal presidente della Provincia, Angelo Caruso, e dall’arcivescovo dell’Aquila, il Cardinale Giuseppe Petrocchi.
Questo un estratto delle parole con le quali il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, ha inaugurato la cerimonia
“Stiamo per dare inizio alla 729° Perdonanza celestiniana, beneficiando ancora della presenza di Papa Francesco che ha reso unica e irripetibile la scorsa edizione. Sono anche trascorsi 40 anni dalla Perdonanza moderna, quella voluta dall’allora sindaco Tullio De Rubeis che, con una visione non comune, costruì le basi per farne l’evento religioso e laico che oggi conoscono anche al di fuori dei confini nazionali.
Tanti sono stati gli obiettivi raggiunti, in particolare in questi ultimi sei anni nel segno della rinascita dell’Aquila e del suo territorio.
Certamente un impulso significativo si è avuto con il riconoscimento Unesco di patrimonio immateriale dell’umanità, ma la svolta che ha fatto la differenza, dando il giusto valore alla Perdonanza celestiniana, prima nascosta nelle pieghe della grande storia, è stata l’apertura della Porta Santa di Collemaggio da parte del Santo Padre. E, poi, lo svolgimento della conferenza stampa di presentazione dell’edizione di quest’anno a Roma, al Ministero della Cultura“.
E poi l’Arcivescovo Metropolita dell’Aquila, Cardinale Giuseppe Petrocchi, ha ricordato come “Il fuoco della Perdonanza viene acceso non solo al Centro della città, ma anche nel Cuore del mondo”.
Agli interventi ha fatto seguito lo spettacolo inaugurale che si è svolto al Teatro del Perdono, il palco posizionato per l’occasione dinnanzi la splendida Basilica di Collemaggio, che ha accolto 7.200 persone.
Tanti artisti di primo piano hanno portato spensieratezza ma allo stesso tempo riflessione al centro della serata.
Nell’ambito dello spettacolo
“Un canto per la rinascita – di Guerra e di Pace” si sono esibiti Mahmood, Mr. Rain, Coma_Cose, Alfa, Paola Turci e Albano Carrisi, accompagnati dall’Orchestra del Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila.
La serata è stata presentata anche quest’anno dalla conduttrice televisiva Rai Lorena Bianchetti. Il tutto sotto lo sguardo attendo del direttore artistico della Perdonanza, il maestro Leonardo De Amicis.
- Beatrice Tomassi