La costa dei Trabocchi, il paradiso in mondo visione, la tappa cronometro più bella di sempre. Quanto orgoglio nel sentir pronunciare queste parole in mondo visione. “Finalmente abbiamo mostrato al mondo il nostro potenziale”, il nostro paradiso, si sono affannati a ripetere i politici in quei giorni.
Ed è vero ma, a parte il potenziale la nostra costa, i nostri trabocchi, le nostre spiagge allo stato attuale sono ancora anni luci distante da quello che è turismo, accoglienza e voglia di tornare sulle nostre spiagge,
Di turisti se ne sono visto molti, spaesati e anche delusi, nei primi giorni di giugno
Forse, molti di loro appassionati ciclo amatori, erano in zona per capire come poter organizzare e consigliare le ferie d’agosto. Ma a sentirli, ci dicono i frequentatori abituali del tratto di costa che va da Fossacesia a San Vito passando da Rocca San Giovanni, in molti sono scappati.
I bagni pubblici hanno aperto solo ieri, e con loro l’acqua alle fontane lungo il percorso, ma su questo qualche ritardo forse si poteva giustificare. Quello che colpisce maggiormente è la corsa a improvvisarsi ristoratori e operatori del turismo.
Spuntano come funghi, chi prima aveva un pezzetto di terrà improvvisamente, senza alcuna preparazione e esperienza si riscopre chef.
E non lo fa proponendo una sana, semplice e gustosa cucina locale, macchè!
Come giustificare un panino con un tentacolo di polpo, che tutto è tranne che locale, a 18 euro, è necessario introdurci una salsa esotica, del resto più è lunga la descrizione della pietanza e più chi ordina, nella sua mente, giustifica certi prezzi.
Un primo di pesce sotto i 13 euro è difficile trovarlo, una pizzetta, un “paninetto” sotto vuoto anemico, quanto basta, ci aggiriamo sui 5 euro. Patatine e gelati per i bambini le etichette sugli espositori tutte maggiorate, se in città un semplice cornettino confezionato lo paghi 1.80 sulla spiaggia lo puoi pagare anche 2.80 e spesso è anche mezzo scongelato.
Un ombrellone mezza giornata? A San Vito hanno chiesto anche 50 euro, mettici la pizzetta a 5 euro, il galato a 2,80, l’acqua da mezzo litro a 2 euro moltiplica per 4, una famiglia standard, perchè un turista dovrebbe venire sulla Costa dei Trabocchi?
Forse per la gentilezza di alcuni commercianti, per l’accoglienza tipicamente “romagnola”? In molti Lidi, che spesso espongono cartelli “Pos” rotto, se ti salutano è già un miracolo.
La parola d’ordine di questa estate 2023, l’estate della consacrazione della Costa dei Trabocchi è APPROSIMAZIONE e volontà di spennare il turista che forse ci cascherà una volta ma che di certo non tornerà più.
Il prossimo anno con la direttiva Bolkestein, che si applica a tutte le concessioni di occupazione del demanio marittimo e che intende semplificare le procedure amministrative, eliminare l’eccesso di burocrazia e soprattutto evitare le discriminazioni basate sulla nazionalità o per coloro che intendono stabilirsi in un altro paese europeo per prestare dei servizi, sulle nostre spiagge si potrebbe sentire parlare svedese o tedesco. Potremmo ritrovarci dei lettini stile Ikea e perchè no, degustare filetto di renna oppure chissà, se saranno proprio gli stranieri, a capire cosa significa valorizzazione del prodotto tipico, così come è stato fatto ad esempio a Santo Stefano di Sessanio, anzichè puntare al guadagno senza nessuna attenzione all’accoglienza turistica.
Ci complimentiamo con chi, e sono tanti, non ha ceduto a questo trend lavorando con discrezione e onestà. Di fronte a esempi negativi ci sono sempre meravigliose eccezioni di ristoratori che da anni, anche in tempi non sospetti, sono l’orgoglio del nostro territorio, eroi che dell’accoglienza turistica, maestri della ristorazione.
Della valorizzazione dei nostri prodotti hanno fatto una ragione di vita e la differenza si nota.