La Digos, con il coordinamento della Procura della Repubblica di L’Aquila, ha eseguito ieri un decreto di perquisizione locale e informatica nei confronti di una giovane aquilana che la notte del 6 luglio scorso, insieme ad altri tre ragazzi al momento ignoti, avrebbe imbrattato diversi immobili e Palazzi storici del centro cittadino con stencil e bombolette di vernice nera recanti scritte contro la Polizia e la misura del Daspo urbano.
In particolare, l’azione è stata rivolta nei confronti di un noto Palazzo del XV secolo, riconosciuto di “notevole interesse culturale” dal Ministero della Cultura, sito nei pressi della Prefettura di L’Aquila.
Le attività di indagine sono partite in seguito alle diverse segnalazioni giunte alla Polizia di Stato e alla denuncia del titolare del Palazzo Storico ed hanno permesso di riscontrare l’esatta dinamica dei fatti e la ricostruzione dell’accaduto anche attraverso la visione delle immagini degli impianti di videosorveglianza.
La perquisizione effettuata ha permesso di rinvenire materiale “ritenuto di interesse investigativo” e dispositivi informatici che potrebbero essere utili all’identificazione degli altri presunti responsabili.
Il procedimento è al suo inizio e le accuse mosse alla ragazza, finora ritenute fondate dall’autorità giudiziaria, troveranno presto conferma o smentita
“Rivolgo le congratulazioni, a nome della Municipalità e mie personali, agli uomini e alle donne della Questura, in particolare agli agenti della Digos che, con il coordinamento della Procura della Repubblica, hanno identificato uno degli autori delle scritte con cui è stato imbrattato un edificio storico del centro della nostra città”. Così il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che poi condanna l’azione: “Queste persone si sono rese responsabili di un atto che offende le forze dell’ordine, per i contenuti, e arreca un danno ai proprietari del bene e all’intera comunità”.
- Beatrice Tomassi