TERAMO- Sono 186 le persone deferite dal Comando provinciale dei Carabinieri alla Procura della Repubblica in quanto ritenute persone presunte responsabili di indebita percezione del reddito di cittadinanza.
Si stima un danno complessivo nei confronti dell’erario di oltre un milione di euro
L’attività investigativa, coordinata a livello provinciale dal Reparto operativo e condotta dalle singole stazioni Carabinieri in collaborazione con i Carabinieri del N.I.L. di Teramo, ha ricostruito mediante riscontri incrociati con gli uffici delle anagrafi comunali, l’INPS e il controllo del territorio, che le persone denunciate avevano prodotto false dichiarazioni tali da ottenere il “reddito di cittadinanza” anche senza i requisiti richiesti dalla legge.
Le più comuni false dichiarazioni per quanto concerne gli stranieri, che sono 147 su 186, riguardavano la falsa attestazione sul requisito di essere residenti in Italia da almeno 10 anni. In alcuni casi lo straniero a cui era stato bloccato il beneficio per l’assenza del requisito della permanenza in Italia ha reiterato la domanda invertendo il nome con il cognome e dichiarando nuovamente e falsamente di trovarsi in Italia da oltre 10 anni.
Per quanto riguarda, invece, i 39 italiani le false dichiarazioni riguardavano il mancato possesso dei requisiti economici.
Hanno dichiarato, infatti, falsamente una situazione economica che rientrava nei requisiti per l’erogazione del reddito, mentre dagli accertamenti svolti dai Carabinieri emergeva che i denunciati risultavano avere una situazione economica “sopra soglia” che non gli avrebbe permesso di accedere al beneficio. In alcuni casi non sono stati dichiarati accantonamenti bancari, polizze vita con l’opzione di accumulo di denaro da liquidare a scadenza della polizza.
Complessivamente il danno prodotto alla Stato dalle non dovute elargizioni ammonta a euro 1.098.032. A seguito degli accertamenti operati, l’INPS ha immediatamente sospeso l’elargizione del beneficio.
- Daniela Cesarii