ROMA- Lo avevamo anticipato nella trasmissione Di Tutto Di Più della giornalista Marianna Di Desidero, i fondi Pnrr per il raddoppio della ferrovia Pescara-Roma escono ufficialmente dalla scadenza del 2026. E’ quanto riporta una nota del Mit. Sono Saltati anche due lotti della Palermo-Catania e una parte degli investimenti per l’Ertms (European rail traffic management system). Le risorse saranno utilizzate su altri lotti delle tratte Napoli-Bari e Palermo-Catania. Fratelli di Italia rassicura sull’opera che avrà altri fonti di finanziamento.
Il Movimento 5 Stelle attacca il presidente Marsilio
“Non sono passati neanche due giorni dal grande evento propagandistico del presidente Marsilio ad Avezzano, per parlare della velocizzazione della tratta Roma-Pescara, che si apprende la notizia che la stessa tratta non sarà più finanziata dal Pnrr – affermano per il M5S la senatrice Gabriella Di Girolamo e il consigliere regionale Giorgio Fedele – Il centrodestra toglie così all’Abruzzo circa 620 milioni di euro, che insieme al presidente Conte avevamo fatto stanziare per la realizzazione dell’opera, per destinarli a vantaggio di altre regioni”.
Fina (Pd): è una sconfitta per Marsilio
Sull’argomento interviene anche Michele Fina senatore del Pd che sottolinea: “A differenza delle grandi parate e della propaganda, delle rassicurazioni e dei proclami, i fatti hanno la caratteristica di essere incontrovertibili. E a oggi il fatto è che i finanziamenti per il progetto di velocizzazione della ferrovia Roma-Pescara sono fuori dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. La Regione governata da Marsilio non ha fatto altro che vantarsi, ma registra una sonora sconfitta, determinata dall’incapacità di fare squadra, di imporre priorità a livello nazionale”.
Bignami (Fdi): l’opera resta tra le priorità del governo
Il viceministro di Fratelli d’Italia ai Trasporti Galeazzo Bignami rassicura. “Non c’è alcuna rinuncia del governo al progetto di velocizzazione della ferrovia Roma-Pescara. Non è una sorpresa la notizia che i primi due lotti non troveranno copertura con i fondi Pnrr; lo si sapeva da tempo che quest’opera aveva accumulato ritardi nella procedura autorizzatoria non sicuramente imputabili a questo governo. Per questo Rfi non poteva garantire al governo il completamento entro il 2026.