L’attacco hacker ai danni della Asl 1 Avezzano – Sulmona – L’Aquila sta facendo discutere, e non poco, il mondo istituzionale cittadino.
Dopo che il 3 maggio scorso un gruppo di pirati informatici ha mandato in blocco il sistema dell’Azienda sanitaria locale e rubato ben 500 gigabyte di documenti e informazioni sensibili, si sono susseguiti disagi, tra cittadini che non sapevano come prenotare o se venissero eseguite le visite e dipendenti incerti, questo l’allarme di ieri, sulla loro retribuzione.
Due problemi su cui sono intervenuti i vertici Asl e i sindacati.
La direzione dell’Azienda, infatti, ha messo a tacere le voci secondo cui l’attività chirurgica programmata sia stata bloccata o rallentata, spiegando come queste siano “prive di fondamento”.
Quanto all’allarme stipendi, la Uil Fpl, per voce del segretario provinciale Antonio Ginnetti e del responsabile Sanità Uil Fpl Gianfranco Giorgi, ha rassicurato: “Abbiamo avuto contatti con il management aziendale e ci è stato assicurato che gli stipendi sono in erogazione”.
Ma restano ancora molti punti da chiarire, e la speranza di conoscere qualcosa in più sulla situazione era stata riposta nell’audizione del direttore generale della Asl 1 Ferdinando Romano, che doveva avvenire ieri in Commissione regionale Sanità. Il manager, tuttavia, ha scelto di non presentarsi e, dunque, il gruppo PD in Consiglio Regionale, Silvio Paolucci, Pierpaolo Pietrucci, Dino Pepe e Antonio Blasioli, ha chiesto all’assessore alla Sanità Nicoletta Verì, al direttore del Dipartimento Sanità della regione Claudio D’Amario e allo stesso manager Romano di riferire lo stato dell’arte in una nuova Commissione.
Sperano in chiarimenti anche il consigliere regionale Americo di Benedetto e i Consiglieri comunali de Il Passo Possibile Elia Serpetti, Emanuela Iorio, Massimo Scimia e Alessandro Tomassoni e il Presidente dell’Associazione civico-politica Fabrizio Ciccarelli.
Questi, in una nota diramata a margina della Commissione Sanità, hanno chiesto spiegazioni sul futuro, come verranno gestiti l’organizzazione ed il CUP, additando poi il sindaco dell’Aquila, nonché Presidente del Comitato ristretto dei sindaci della Asl della provincia, Pierluigi Biondi, per il suo “incomprensibile silenzio”.
Giorni fa il dito era stato puntato contro i vertici regionali, in primis il Presidente della regione Abruzzo Marco Marsilio e l’Assessore Verì, proprio per il loro silenzio. Attacchi a cui lo stesso Marsilio aveva poi risposto: “non c’è alcun silenzio imbarazzato, ma solo un doveroso riserbo. I criminali rischiano di mettere in pericolo la salute dei cittadini”.
Ma ora i due tornano sotto il mirino, dopo che il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Giorgio Fedele torna a chiedere spiegazioni alla maggioranza.
“Continuerò a battermi – ha detto – affinché Marsilio e Verì si assumano la responsabilità di raccontare come stanno veramente le cose e quando il sistema informatico della Asl potrà tornare ad operare alla normalità”.
Perché, infatti, uno degli interrogativi maggiori riguarda proprio le tempistiche: quando sarà risolto il problema? Per ora non ci sono date certe, intanto la magistratura indaga soprattutto dopo una richiesta di riscatto degli hacker. Riscatto, però, ancora non quantificato.
Il segretario comunale di Azione L’Aquila Angelo Mancini e il capogruppo di Azione in Consiglio comunale Enrico Verini, invece, tornano a chiedere chiarimenti alla Asl, soprattutto dopo l’assenza di Romano in Commissione Sanità. Il tutto dopo che, due giorni fa, avevano chiesto le dimissioni del vertice Asl.