Oggi 27 gennaio, il Parco delle memorie ha ospitato la cerimonia commemorativa dedicata al Giorno della Memoria, ricorrenza istituita nel 2005 dall’Assemblea delle Nazioni Unite per tutte le vittime dell’olocausto. L’amministrazione di Lanciano, rappresentata dal sindaco Filippo Paolini e riunitasi insieme a diverse associazioni quali il Corpo Forestale, l’Arma dei Carabinieri, l’Arma dell’Aeronautica, giacché accompagnata dalla presenza del popolo lancianese in Via Belvedere, anche quest’anno sceglie di ricordare l’orrore storico perpetrato ai danni di milioni di innocenti, deportati e internati nei campi di concentramento nazisti.
Nubi e foschia segnano l’avvio della manifestazione intorno alle ore 11:00 e marcano, in senso comunitario, il sentimento nobile e solidale attorno al dramma umano che ha coinvolto uomini, donne, bambini, anziani di ogni genere, culto ed etnia. L’ingresso del gonfalone cittadino dà inizio alla cerimonia in onore ai caduti, nel corso della deposizione della corona di alloro sulla targa in ricordo del campo d’internamento ebraico situato a Villa Sorge. Il silenzio scandisce i volti dei presenti, interrotto solo dal richiamo ai martiri della tragedia, con la sentita partecipazione dei bersaglieri frentani ai piedi del monumento.
La città di Lanciano, premiata con la medaglia al valor militare, riconosce il significato della memoria e ne fa un monito per le generazioni future, come dichiarato dal sindaco Paolini: “L’orrore della storia ci porta a pensare che in questi momenti dovremmo soltanto restare in silenzio e riflettere, ogni parola potrebbe essere troppo rispetto alla sofferenza patita dalle persone nei campi di concentramento. Sono momenti che non dovrebbero ripetersi, purtroppo ancora oggi l’antisemitismo è un sentimento che alberga in alcune popolazioni, per cui queste giornate non solo servono per ricordare i martiri, ma affinché restino nei nostri giovani. Invitiamo tutti, anche i non presenti, a riflettere per non dimenticare il valore della memoria, che significa studiare e apprendere il messaggio, perché la violenza non ha mai fine. Evitiamo di rendere fine a se stesse queste occasioni, trasferiamo questa memoria al futuro. Il nostro pensiero va alle vittime”.
- Dennis Spinelli