La Via verde della Costa dei Trabocchi rappresenta un’immensa ricchezza per l’Abruzzo, un volano per l’economia territoriale e un punto di riferimento per turisti provenienti da ogni parte del mondo. Questo è un dato oggettivo. Come è oggettivo che a distanza di anni la pista ciclopedonale non è stata ancora completata e, anche il tratto considerato terminato e in attesa solo di collaudo, presenta ancora numerose criticità che devono essere sanate.
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Accolgo quindi con favore le parole del Presidente di Regione Abruzzo, Marco Marsilio, sulle future iniziative previste sulla Via verde, a partire dall’edizione 2023 del giro d’Italia, mi chiedo però se si intenda iniziare a lavorare concretamente per completare la strada o se dobbiamo considerare anche quest’opera un eterno cantiere, come altre famigerate incompiute in Abruzzo” ad affermarlo è il Capogruppo del M5S in Regione Abruzzo Francesco Taglieri che continua “nello scorso weekend mi sono recato da fruitore sulla via verde. Ho affittato una bici e ho percorso il tratto di ciclopedonale tra i più belli della costa adriatica. Con orgoglio ho potuto constatare che i servizi offerti dagli esercenti locali sono altissimi e molto utilizzati dai turisti.
Ma ho potuto anche notare che in alcuni tratti il contenimento della vegetazione non c’è, o è realizzato male, tanto che il verde non accuratamente potato invade una corsia della ciclabile costringendo il ciclista a occupare il senso di marcia opposto, con i conseguenti rischi. E’ davvero inaccettabile che in un contesto del genere, che rappresenta il volano per l’economia territoriale, non si riesca a fare manutenzione del verde.
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Il progetto prevedeva anche la profilatura delle scarpate e la cura della vegetazione. In alcuni tratti, poi, si è ancora costretti a immettersi nella statale parallela subendo numerosi disagi. Inoltre la resinatura, per la tutela del manto stradale, è stata sostituita con la vernice e in alcuni punti la segnaletica orizzontale è già consumata e poco visibile; le ringhiere sono già arrugginite e malandate per la mancata stagionatura. L’acciaio Corten, infatti, non può essere utilizzato a ridosso del mare se non trattato preventivamente, cosa che evidentemente non è stata fatta. Infine ci sono accessi alla ciclabile ancora incompleti.
Alla luce di tutto questo non è chiaro come sia possibile ottenere il collaudo finale in pochi mesi. Pertanto bisogna incrementare i lavori, sia per finire i tratti incompiuti, ma soprattutto per manutenere quelli già considerati terminati. Si rischia altrimenti di non avere la certificazione necessaria nei tempi previsti. Non è possibile – conclude Taglieri – ogni anno ascoltare la favoletta che la pista è a un passo dal completamento per scoprire poi che quel passo non viene mai fatto”.