CHIETI- Nasce il Centro per uomini autori di violenza, operativo in via Valera 2. Si tratta di un progetto, voluto dall’amministrazione comunale, assessorato Pari opportunità, in sinergia con quello alle Politiche sociali ed elaborato dal consultorio della cooperativa Alpha. Si chiama “Metamorfosi” ed è stato finanziato con i fondi del bando predisposto dalla Regione in sinergia con il Ministero per le pari opportunità.
“Come istituzioni- spiega il sindaco Diego Ferrara- stiamo facendo di tutto per affrontare il problema e proporre soluzioni. Lo facciamo con il braccio operativo della rete antiviolenza e la cooperativa Alpha, che collabora da anni con il Comune per prendersi in carico e reinserire in società le donne maltrattate.
Con il CUAV si prendono in carico anche gli uomini autori di violenza, perché comprendano e cambino. L’auspicio è che questi si affidino con la consapevolezza che non è con la violenza che si risolvono le proprie frustrazioni e che la donna deve avere, come tutti, diritti, ruolo e spazio paritario, senza dover temere per la propria vita”.
Un servizio che nasce dall’esigenza di far comprendere agli uomini che si può agire in modo differenza, senza usare né violenza e né rabbia:
“Il centro lavora sulla difficoltà degli uomini ad accettare la frustrazione, a gestire la rabbia e a non usare la violenza nelle relazioni intime e lo fa con un percorso di 18 mesi, accogliendo uomini che arrivano a seguito di un procedimento giudiziario o un affidamento dei servizi sociali, oppure che volontariamente si affidano – spiega Marialaura Di Loreto, coordinatrice del Centro antiviolenza e responsabile della cooperativa Alpha – Su Chieti abbiamo circa 170 donne seguite in rete nell’ultimo anno, che hanno anche minori al seguito, un lavoro complesso che prevede tante competenze. I primi cinque incontri sono destinati a comprendere la motivazione e a impostare il percorso successivo, con gli altri uomini presi in carico e con due figure professionali che porteranno avanti le attività per circa 18 mesi”.
Martedì 30 aprile ci sarà un incontro specifico con addetti ai lavori della rete antiviolenza (associazioni e forze dell’ordine, università) per spiegare a tutti i soggetti il percorso e come funziona.
“Il CUAV è attivo per 12 ore a settimana per ricevere le richieste che dovessero arrivare dagli uomini autori di violenza – spiega il coordinatore Giuseppe Rasetti – Si arriva: a seguito di sentenza in giudicato, di un ammonimento del questore, inviati dai servizi sociali per minori che hanno subito violenza domestica e per chi si riconosce autore di violenza e decide di avviare un percorso su sé stesso. L’equipe è formata da psicologi, psicoterapeuta e un educatore, il genere degli operatori è importante perché più sguardi aiutano a guardare al fenomeno in modo più completo.
Il percorso è ampio e complesso: gli uomini autori tendono a negare la violenza e a minimizzare l’impatto sulla vittima. Se l’uomo viene ritenuto idoneo alla presa in carico, entrerà in un percorso che prevede anche la presenza di altri uomini per discutere insieme sulle azioni poste in atto”.
Oltre l’area riabilitativa c’è quella della prevenzione primaria e secondaria
Il CUAV si occuperà anche di azioni di sensibilizzazione nelle scuole, con la prevenzione rivolta ai ragazzi per combattere e destrutturare gli stereotipi sul nascere e nel mese di novembre e per tutto l’anno ci occuperemo di attività ed eventi di prevenzione della violenza, anche all’interno del carcere di Chieti sui sex offender.
- Daniela Cesarii