La FIOM CGIL di Chieti, con il Segretario Provinciale Andrea De Lutis, e la FIM CISL di Chieti, con il Segretario Provinciale Primiano Biscotti, con la RSU in una nota esprimono la propria posizione. “L’arrivo della convocazione ministeriale giunge all’indomani dell’ennesimo autogol comunicativo del Gruppo Rheinmetall- spiegano le sigle sindacali- Mentre il CEO Armin Papperger celebra in una lettera a tutti i dipendenti l’aumento del 2000% del prezzo delle azioni, le visite di alte cariche politiche in alcuni loro stabilimenti della difesa (dal Presidente Federale Tedesco al Segretario Generale NATO), e l’espansione del Gruppo in nuovi mercati, importanti acquisizioni e nascita di partnership importanti compresa con la Leonardo, si profila all’orizzonte la cessione di 40 aziende e 16.000 lavoratori del settore auto motive”.
Uno scenario che per le sigle è inaccettabile
“Il Gruppo Rheinmetall celebra sé stesso come leader nel settore Difesa, dimenticando che la sua crescita è stata storicamente finanziata anche dal settore Automotive, ora destinato al macello.

Ci chiediamo: i successi nel campo militare valgono il sacrificio di 16.000 persone che, con alta professionalità, producono componentistica per le auto?
Il contrasto è ancora più stridente se si considera l’alta motivazione e l’elevata produttività che le maestranze di Lanciano e Fossacesia hanno sempre dimostrato, meritevole di ben altra attenzione da parte del Gruppo e, aggiungiamo, di maggiore ‘difesa’ da parte delle Istituzioni.
La lettera del CEO si conclude affermando che ‘il futuro dipende da noi’.
Ebbene, lo ribadiamo: il futuro dei nuovi, enormi guadagni dipende da tutti, ma la fine del settore automotive del Gruppo Rheinmetall sembra dipendere da pochi; Rheinmetall non si nasconda dietro il dito della crisi di settore, chi festeggia un aumento azionario del 2000% ha il dovere morale e sociale di garantire la continuità produttiva e occupazionale.”
Le sigle saranno presenti all’incontro del 25 MIMIT per chiedere responsabilità da parte di Rheinmetall e garanzie concrete da parte del Governo per il futuro dei siti abruzzesi.
Nella nota si specificano le richieste:
- Garanzie per un lungo futuro industriale e produttivo
- Investimenti immediati per il rilancio
- Salvaguardia integrale dei livelli occupazionali
- Mantenimento di tutti gli accordi sottoscritti
- Prospettive chiare per gli stabilimenti di Lanciano e Fossacesia









