La sera del 5 ottobre il Comitato 10 Febbraio durante la manifestazione “Una Rosa per Norma” ha ricordato Norma Cossetto, giovane studentessa istriana, che nella notte tra il 4 e 5 ottobre del 1943 fu sequestrata, torturata, violentata e poi gettata ancora viva nella foiba di Villa Surani. I suoi assassini, i partigiani slavi di Tito, avevano iniziato una vera e propria pulizia etnica nei confronti dei tanti italiani che vivevano nelle Terre della Dalmazia, dell’Istria e di Fiume.




Norma è diventata nel tempo simbolo della violenza sulle donne sia in tempo di pace che di guerra. Ma per me rappresenta soprattutto la fierezza di essere Italiano perché durante le brutali violenze subite rifiutò categoricamente e senza esitazione il processo di slavizzazione messo in atto dai partigiani comunisti di Tito, pagandondolo così con la propria vita. “Un grazie speciale – hanno sottolineato i soci – va a Padre Nando del Convento di Sant’ Antonio per il momento di preghiera in ricordo di Norma, a tutti gli amici che hanno partecipato e anche a chi purtroppo non è potuto essere presente”